Il derby della Mole per allontanare l’incubo retrocessione. Sarà un sabato speciale per il Torino di Nicola, atteso alle 18 dalla sfida con la Juventus: “La Juve non sta andando molto bene, è un’opportunità per noi. Nicola è un motivatore e ha già cominciato a caricarci, ma bisogna entrare in campo sereni e tranquilli. La retrocessione sarebbe una macchia per tutti”, racconta Bremer in un’intervista a ‘La Repubblica’.
Due anni fa il difensore brasiliano, con Walter Mazzarri in panchina, dopo sette mesi trascorsi in panchina fece il suo esordio dal primo minuto proprio in una stracittadina: “Dimostrò di credere di me: non ebbe paura a scommettere su di me anche se non avevo mai giocato e anche se era la partita più difficile. Meno male che abbiamo pareggiato, perché se avessimo perso non me lo sarei perdonato”.
Colpa di un gol di Cristiano Ronaldo che all’ultimo svettò sulla sua testa trovando il gol del definitivo 1-1: “Avrei dovuto di fare di più. Sabato servirà attenzione continua, lui appena vede uno spazio si infila”.
Sì perché intanto, compiuti da poco i 24 anni e guarito dal Covid, Bremer del Torino è diventato una certezza: “Ho avuto paura, il Covid ti lascia addosso qualcosa e con il Sassuolo non riuscivo a essere il Bremer di prima”. Certezza anche in fase realizzativa con 9 gol in 50 partite: "Non è un caso, mi esercito ogni giorno".
Ora non vuole porsi limiti: “A Torino sto bene, volevo l’Europa perché qui so di poter diventare uno dei più forti”. E conquistare anche il Brasile: “Sto facendo bene in un campionato non così scarso, è logico mi prenda in considerazione. Punto alle Olimpiadi".
L’INTERVISTA COMPLETA SULL’EDIZIONE ODIERNA DE LA REPUBBLICA