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Data: 31/12/2016 -

Bozzo: "Vi racconto la scalata della Juventus. Bernardeschi? Fa gola a molti, ma ha un contratto con la Fiorentina"

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La fine dell'anno solare coincide anche con il periodo in cui le voci di mercato cominciano ad intensificarsi. Un ruolo fondamentale in quest'ambito è quello ricoperto dagli agenti dei calciatori. Tra i più importanti in Italia c'è l'avvocato Beppe Bozzo, che in esclusiva su Tuttosport ha fatto un bilancio dell'anno che oggi si conclude, svolgendo alcune considerazioni anche su quello che verrà: «Sorpresa del 2016?, Dico il Napoli di Sarri per il gioco espresso: il miglior calcio d’Italia. E ovviamente ci sarebbe la Juventus, ma il punto è che ormai la Juventus non sorprende più. Solo se andasse male, stupirebbe. Però, da segnalare, c’è che ora i bianconeri hanno acquisito quel fattore di cinismo che contraddistingue le grandi, in grado di vincere anche quelle partite che sembrano nate storte o incanalate sul pareggio. In negativo invece la Roma. E’ molto forte, ci si aspettava potesse resistere sino alla fine nella corsa scudetto, invece... In questo senso, è una delusione, anche perché le qualità in organico non mancano».

«Il 2017 sarà un anno importantissimo per il calcio italiano, gli equilibri del nostro campionato potrebbero essere modificati dal passaggio di proprietà del Milan, dagli ingenti investimenti pianificati dall’Inter. Le milanesi, insomma, possono accorciare il gap. Fa effetto, comunque, pensare all’addio di Berlusconi: credo che mancherà agli amici ma anche ai nemici. Come accadde con Moratti. Come fai a punzecchiare una proprietà che sta dall’altra parte del mondo? Inoltre, c’è un altro aspetto fondamentale in questo 2017: l’Italia ha la possibilità di difendere la quarta posizione nel ranking, in modo da garantire la possibilità di portare 4 squadre in Champions nel 2018. Sono convinto che le squadre in Europa faranno il loro dovere».

«Se la Juve può vincere la Champions? E' un obiettivo dichiarato. Poi, è chiaro, non basta lottare per vincere la Champions, ci sono anche altre corazzate, ma la Juventus è attrezzata bene e può farcela. Inoltre, il semplice fatto che ora il club bianconero anche all’estero sia riconosciuto da tutti tra i papabili vincitori, rappresenta di per sé un traguardo importante e impensabile sino a pochi anni fa. Ma ancche il sesto scudetto sarebbe un traguardo impossibile da non enfatizzare. Io ho visto questa scalata partire da zero. Non dimenticherò mai le prime estati bianconere di Marotta e Paratici: li vedevo girare per gli alberghi di Milano, con giacca d’ordinanza e gli auricolari del cellulare, sotto un caldo africano. Ore e ore per convincere giocatori a lasciare, altri ad entrare nel progetto. Anche perché ora tutti ambiscono a vestire i colori bianconeri, ma 5-6 anni fa non era così semplice. Comunque già allora, vedendo lavorare così Marotta e Paratici, avevo capito cosa stava per succedere. Nulla accade per caso, il successo non te lo regala nessuno. E penso che i giusti meriti debbano andare anche al presidente Agnelli: trasmette mentalità vincente, non sbaglia una scelta, non dice mai una parola fuori posto. In altri club, dopo due scudetti di fila, fatichi ad ipotizzare il terzo. Ma nel caso della Juve sai che la serie può continuare molto a lungo... Higuain? Se vuoi puntare a vincere la Champions, devi avere un numero nove senza se e senza ma. Hanno fatto benissimo a compiere quella operazione, si tratta di un segnale importante. E credo che alla Juventus siano pronti a fare ancora investimenti importanti a partire dalla prossima estate. Oltre a questo penso che ora sarà difficile per chiunque portare via campioni come Dybala dalla Juventus, a meno che non lo chieda lui. Ma la Juve è in grado di accontentarlo economicamente e sotto il punto di vista ambientale»

Infine, Bozzo parla anche di un suo assistito d'eccezione, Bernardeschi: «Fa gola a molti, ma ha un contratto con la Fiorentina: non c’è motivo di fare chissà quali ragionamenti. Pensa a godersi il momento senza farsi condizionare. Già il 2016, comunque, è stato un grande anno per lui: nessuno ti regala la possibilità di giocare gli Europei se non la meriti».

Non sembra preoccupato poi dell'avvento dei cinesi sul mercato: «Tranne poche eccezioni, per lo più puntano su giocatori a fine carriera. Mi preoccuperei se prendessero campioni di 22-24 anni già affermati, ma... la tradizione non si può comprare. Il fascino della Champions, di certi tornei, regge ancora. E non dimentichiamo che stiamo parlando di un campionato rebus, con distanze siderali e una qualità della vita diversa dalla nostra. Insomma, possiamo stare tranquilli».



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