100 milioni incassati oggi, niente Hummels, Mkhitaryan e Gündogan domani. Ma di giovani nuovi sì, e con che curriculum: Ousmane Dembelè, 19enne funambolo ex Rennes, Sebastian Rode, fine centrocampista abbandonato dal Bayern; e ancora Raphäel Guerreiro, classe 1993 della nazionale portoghese, e Emre Mor, il turco che ha fatto impazzire mezza Europa. Infine due spagnoli, Marc Bartra da Barcellona e Mikel Merino, 20enne ex Osasuna. Un folto pacchetto di ventenni, per poco più di 50 milioni di euro.
Questo è il nuovo Borussia Dortmund, pronto a rinascere dalle ceneri lasciate dai suoi big. Tutti in scadenza 2017, tutti partiti verso nuove avventure: Hummels al Bayern Monaco per circa 35 milioni, Mkhitaryan al Manchester United per quasi 40, Gündogan da Guardiola al Manchester City per una trentina. Al netto del vuoto che hanno creato, operazioni magistrali di Watzke&co. Il BVB fa dunque cento e si tira a lucido, pronto per un bel restyling, in attesa di un paio di colpi d'esperienza - magari Schürrle, vero obiettivo del mercato, più un difensore centrale - che potrebbero riportare equilibrio.
La palla, ora, passa in mano a Tuchel, costretto a confermarsi un mago nel gestire i giovani. Ricordate il Mainz del 2009? Holtby, Szalai, Risse, lo stesso Schürrle, i Bruchweg Boys capaci di battere anche il Bayern? Il compito della nuova stagione sarà molto simile, ma con un materiale di primissima qualità. Giovani, giovani e ancora giovani: forse anche troppi? E magari con un Marko Pjaca in più, che al Borussia pare faccia impazzire.
I soldi ci sono, le idee pure. Ma basterà per detronizzare il Bayern nel breve periodo? L'avvento di Ancelotti sulla panchina bavarese è un'opportunità ghiotta, perchè non ci saranno più - almeno all'inizio - le certezze di continuità che assicurava Pep Guardiola, vero antagonista dei gialloneri. E il BVB è pronto ad accendere la miccia della Bundesliga, con un nuovo ciclo di piccoli fenomeni, decisi a farsi spazio. E con un paio di grandi certezze, come Marco Reus e Pierre-Emerick Aubameyang. A loro il compito più arduo: migliorare, se possibile, un'ultima stagione già straordinaria.