Lista dei meriti stesa, anche contro le dichiarazioni di chi mai vorrebbe sentir parlare di elogi a se stesso; dito a scorrere verso inizio pagina e successivo stop, con l'indice fermo al rigo numero 5: eccola, la cifra di serata in casa Milan. Chiave, per motivi diversi, riconducibile sempre e comunque a chi questa squadra ha saputo ribaltarla psicologicamente e fisicamente, in un crescendo continuo arrivato a toccare una nuova vetta contro la Sampdoria, nonché parallelamente tra le mani di un elemento ritrovato e tirato a lucido in una due mesi sinora eccellente.
Elenco e virgolette aperte: cinque come il numero di vittorie ottenute nelle ultime 6 partite dalla squadra di Rino Gattuso. La stessa identica quantità di gare vinte nelle 17 giocate precedentemente, in questa Serie A, per un cambio di rotta che sa di sterzata forte, fortissima: svolta trovata anche da chi il cinque lo porta sulle spalle, almeno da due stagioni, segnando il gol numero cinque (ancora) di un’annata inizialmente partita a marce basse, innalzate non casualmente a partire dallo scorso dicembre. Bonaventura lo aveva detto, neanche troppo tempo fa: “Gattuso esorta i centrocampisti a fare gol”. Risultato? Dal momento del cambio in panchina, le reti dell’ex atalantino sono arrivate alla "manita" da quota zero, almeno in campionato: nuova guida e vecchia vita, ritrovando una prolificità da sempre propria nelle caratteristiche tra inserimenti più costanti e una brillantezza ben diversa nell'interpretazione di tante fasi di gioco.
Lento e compassato prima, portato troppo spesso a tenere palla, rigenerato ora: cinquina violenta ad una crisi di risultati e prestazioni che vede uno dei migliori acquisti rossoneri degli ultimi anni, anche per rapporto qualità-prezzo, tornare elemento di prepotente centralità nell'undici titolare del Milan. Una formazione che ha finalmente trovato le sue certezze, con l'asse centrale composta dal duo Bonucci-Romagnoli e da Lucas Biglia a rivelarsi spina dorsale sempre più forte, incontrando in Calhanoglu quel giocatore che in molti, prima dell'arrivo di Gattuso, non si aspettavano. Rientri continui, buona gamba in contropiede, cambi di gioco frequenti e precisi: il nuovo volto milanista porta evidenti tratti somatici turchi, in una serie di novità ormai già elencate ed antecedenti al quinto punto odierno, senza dimenticare la sua forte impronta italiana. Quella che è tornata ormai ad essere una costante, con Bonaventura ancora decisivo dopo Bologna e Lazio, arricchita da una nota in particolare a fondo pagina: mentalità sempre più forte, trovando buon gioco e continuità di prestazione anche dopo il rigore fallito da Rodriguez, e schiaffetto di consolazione ed incoraggiamento al calciatore di chi del Milan, da ogni punto di vista, è ormai diventato leader. Cinque dita da Gattuso, nel positivo senso dell'espressione, per non fermarsi mai e guardare sempre avanti con fiducia, lasciandosi andare (come da vecchie abitudini) anche alla spinta verso il sostegno di un pubblico mai così dalla sua. Foto (come quella in alto) e didascalia di un gruppo davvero rinato.