Quella dell'anno scorso per Simone Verdi è stata la miglior stagione da un punto di vista personale in carriera: 28 presenze e sei reti con cui ha migliorato il precedente score personale, realizzato con l'Empoli. Adesso l'ex giocatore dell'Eibar spera di fare ancora meglio, riuscendo a salvare il suo Bologna il prima possibile. Sulla squadra rossoblu, sul sogno Nazionale e su molto altro, si è espresso così lo stesso Verdi ai microfoni de il Corriere dello Sport, cominciando proprio dai ragazzi di Donadoni: "Oggi siamo più forti perché il gruppo storico di noi giovani ha un anno in più - afferma Verdi -. Perché il mio amico di Francesco vi stupirà, ha assorbito il primo anno di Serie A e ora è pronto. Perché abbiamo aggiunto gente d'esperienza come Poli e De Maio. E perché Palacio è un valore aggiunto, nonostante l'età può fare la differenza". Intanto al Dall'Ara nel weekend arriva il Napoli: "Per noi è un test importante, ci dirà quanto siamo cresciuti. L'1-7 della scorsa stagione brucia tanto, è andata così, mettiamoci una pietra sopra". E sulla panchina del Napoli ci sarà un allenatore che Verdi conosce molto bene, Maurizio Sarri: "Due anni insieme, ad Empoli. Lo posso dire: è il mio maestro, cioè, è l'allenatore che mi ha fatto fare il primo salto di qualità. Il nostro rapporto è iniziato e finito ad Empoli, nel senso che non ci sentiamo più, ma c'è grande affetto e stima, almeno da parte mia. E sono sicuro, anche da parte sua. Lo rivedo volentieri, lo abbraccerò prima della partita. Sarri mi ha insegnato a stare in campo". E infine una battuta sulla Nazionale: "Non sono dispiaciuto per la mancata convocazione di Ventura. Me l'aspettavo. Non ho fatto molto in queste due giornate per meritarlo. Ma alla Nazionale ci credo: è un obiettivo, certo, così come il Mondiale in Russia.
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