Un buon avvio di campionato, macchiato leggermente dalla sconfitta arrivata con il Napoli, netta nel risultato ma non dal punto di vista del gioco. Il Bologna adesso si prepara ad una doppia sfida con Fiorentina e Inter, due avversarie complicate che tuttavia non spaventano Simone Verdi. Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, il giocatore rossoblu ha analizzato il match contro il Napoli per poi concentrare l'attenzione sul confronto con viola e nerazzurri.
"Sto bene. Con il Napoli ho giocato la prima vera buona partita. Con il Torino non è andata male. Con il Benevento sono stato sotto il mio standard. La partenza è stata buona, le prime due partite sono andate bene. Un buon pari col Torino e la vittoria importante a Benevento con un buon Donsah che ha dimostrato che può dare molto. Adesso ci aspettano Fiorentina e Inter, servirà il miglior Bologna. Dobbiamo ripartire dai primi settanta minuti fatti con il Napoli alla grande. Quel risultato è bugiardo, gli abbiamo tenuto testa bene. Ora la squadra mi sembra superiore, ci siamo rinforzati in difesa, uno come De Maio ha personalità, è importante per lo spogliatoio. Vogliamo salvarci prima possibile e poi vedere. Per fare un grande risultato tipo quello dell’Atalanta dello scorso anno ci vuole il gruppo e loro lo avevano. Comunque, escluse le sei super big, Lazio inclusa, il Torino è la più forte. Per quanto riguarda gli obiettivi personali, poi, vorrei migliorarmi e superare i sei gol che ho segnato nella passata stagione".
Le prossime due gare saranno contro Fiorentina e Inter, Verdi svela: "Stimo Astori e Chiesa, temo Simeone e un po’ Thereau, scambierei la maglia con Badelj. Veniamo all’Inter: stimo Vecino e D’Ambrosio, temo Icardi e Perisic. Scambierei la maglia con Borja Valero. Io milanista? Non più, da quando sono professionista non sono più legato sentimentalmente a un club. Mio padre e mio fratello lo sono. Io ho avuto varie fasi: interista per Ronaldo, juventino per Del Piero, milanista per Shevchenko. Il mio numero è il 9, lo usavo da bambino al paese, Travacò Siccomario nel Pavese".
Tornando a parlare di Bologna, Verdi sottolinea: "Qui ho fatto il salto di qualità, è la squadra con la quale sto facendo meglio in Serie A. Donadoni è stato indispensabile per questo salto di qualità. Lo devo ringraziare. Mi ha tirato fuori tanto e nei rapporti umani è super. E’ uno che fa fatica ad arrabbiarsi. Poi c’è il Sarri di Empoli. Che ti fa allenare divertendoti. Ed è bravissimo a preparare le partite. La Spagna è stata la prima volta lontano dalla famiglia. Ho avuto pochi spazi, ma sono cresciuto come persona. A Carpi Castori si fidava forse più dei suoi della promozione, ma ho imparato ad allenarmi bene e con la doppietta di Udine all’ultima giornata forse mi sono guadagnato il Bologna".
Martedì poi sfiderà Icardi: "Tatuaggi ne ho, ma non farei tutto il corpo e tutte le braccia come lui. Biondo platino mi sono fatto pure io, in Spagna, per provare. Una cavolata. Non lo farei più. Di Francesco? Abbiamo stretto un patto ma è segreto e tale deve restare. Una roba di amicizia che può essere anche di campo. Se tutto va bene a fine campionato verrà svelato".