Gigi Buffon come amico e, prossimamente, avversario. Le moto e i viaggi come passione, un problema cardiaco come punto di svolta nella vita: Antonio Mirante è il n.1 del Bologna e, nonostante le voci che lo accostano alla Juventus, ha intenzione di rimanerlo ancora per parecchio tempo: “Voglio restare qui, spero la società la pensi come me - ha dichiarato ai microfoni del Corriere dello Sport - . La Juve? Non mi sono mai posto il problema, perché sto bene dove sono adesso”. Chissà che effetto gli farebbe, dopo essere cresciuto a Torino, tornarci e non allenarsi con Buffon: “Gigi è un amico, non è più quello di dieci anni fa ma fa ancora la differenza, specie nelle partite decisive. Lo vedrei bene come dirigente della Nazionale, credo che gente come lui e Maldini, in un periodo di transizione come questo, sarebbero fondamentali per una crescita del gruppo”. Nel weekend, Antonio e Gigi si affronteranno in campo: “Proveremo a vincere allo Stadium, i 39 punti che la classifica ci attribuisce ci stanno stretti. Servirà “cazzimma”, un po’ di sana ignoranza: ci è mancata contro il Milan, proprio nel momento in cui l’avremmo potuta ribaltare. Abbiamo i mezzi per riuscirci, e poi io ci sono già riuscito: sette anni fa, con il Parma di Marino… Abbiamo il dovere di crederci”. Il Bologna, secondo Mirante, potrebbe mirare a qualcosa in più di una semplice salvezza. “Però quest’anno siamo migliorati sotto tanti punti di vista: nella valorizzazione dei giovani, per esempio. Vedi Diawara, Pulgar, Masina, Verdi o Di Francesco. Donadoni è l’uomo giusto per noi, mi viene da ridere quando si cerca di farlo passare per uno dei tanti. Il suo curriculum parla per lui”.
L’intervista completa sul Corriere dello Sport