Nella simbologia dei numeri il 10 rappresenta la perfezione e l’annullamento del tutto. Esprime totalità, compimento, realizzazione e riscatto. Il “10”: il numero di Jesper Karlsson nel Bologna. Quello del fantasista capace di sbaragliare gli schemi. Il peso di una maglia indossata con consapevolezza e orgoglio. Ci torneremo. Tanto ambizioso quanto paziente: “Finalmente, è un anno che son qui…”. Oltre dodici mesi di attesa per far esplodere la gioia più bella: quella del primo gol in Serie A con la maglia di un Bologna che crede in lui. Una rete da tre punti all’Olimpico contro la Roma che non lascia scampo a critiche: il Bologna di Italiano c’è. Il 2-3 dello svedese regala ai rossoblù l’ottavo posto e 18 punti: gli stessi di Thiago Motta un anno fa esatto, ma con un Karlsson in più.
A Bologna ascoltando Ibra e la maglia più “ambita”
Se la scelta del numero di maglia di Jesper Karlossn, esterno sinistro del Bologna, abbia qualcosa di scientifico non è dato sapersi, ciò che conta è il risultato. Talento, estro, imprevedibilità e - dal match dell’Olimpico - anche gol. Lui, che sotto le Due Torri decide di affidarsi alla cabala dei numeri. Come? Scegliendo la casacca più pesante. La più ambita, ma che pochi hanno il coraggio di indossare: la “10”. Karlsson e la maglia di Bulgarelli, di Haller, dello “Zar” Kolyvanov, di Signori, Locatelli, Diamanti e Gilardino. Senza timore come il maestro Ibrahimović comanda in Nazionale. Glaciale come le acque del Mare del Nord che bagnano la sua città natale Kalkenberg in Svezia. Una scelta ponderata. Questione di ammirazione: Roberto Baggio. Il “Divin Codino”, simbolo indiscusso e fin troppo rimpianto sul prato del Dall’Ara oggi è il modello di un ragazzo di 25 anni che sogna proprio in rossoblù. Baggio: esempio di resilienza e rispetto. Verso il calcio e verso sé stessi. I valori che attirano l’attenzione dello svedese. Resistere al dolore, andare avanti, rialzarsi e saper ringraziare. C’è tutto questo nel gol realizzato contro la Roma. La stagione scorsa vissuta tra infermieria e campo. Infortuni continui e l’adrenalina di una corsa Champions soffocata dal dolore al ginocchio. Proprio come Baggio, entrato nel cuore dell’ex Az Alkmaar fin dalla tenera età.
Dalla Svezia al Brasile è questione di passione
Se la matematica è la scienza perfetta Karlsson è l’esatta eccezione che conferma la regola. Lui, che come Bologna, con quel “10” ha un rapporto particolare. Decimo svedese a vestire di rossoblù. Investimento importante, ma voluto, cercato e trovato da un convinto Giovanni Sartori. Per rinnovare quel connubio speciale tra Svezia e stadio Dall’Ara riassumibile nei nomi iconici di Kennet Andersson e Klas Ingesson. Responsabilità? “Solo motivazione” – risponde Jesper. Ala sinistra naturale, Jesper comincia sul lato opposto perché l’allenatore della sua prima squadra, l’IF. Boljan, si convince che un destro possa giocare solo lì. Il futuro dirà altro, ma quei 14 gol e 18 assist al primo anno di Under 19 segnano la scelta azzeccata.
A 18 anni l’esordio in Allsvenskan, massimo campionato svedese, dove rimarrà fino al 2020 registrando 26 gol e 16 assist. Qualità e altruismo le caratteristiche che Karlsson mette in mostra nel paese di casa. Si crea gli spazi, apre le difese, taglia, salta l’uomo e serve i compagni: il pregio del fantasista. La verità dei numeri. Estro e semplicità in campo aperto. Non cerca l’uno contro uno: aspetta. Va dritto all’anima del contropiede: i compagni. Sfrutta lo spazio, accompagna la palla con la suola come l’idolo Neymar e inventa come insegnano i video di Ronaldinho. Uno scandinavo che guarda al Sud America. Disorienta le difese avversarie, nasconde e fa riapparire il pallone. Quel soprannome “Casper” che bisbigliano fra i seggiolini della Curva San Luca non è forse solo goliardia.
Tutto torna…o quasi
10.000 sono i minuti in campo del classe 1998 in Eredivise con la maglia dell’AZ prima di arrivare in Emilia. 10 i milioni che la società di Saputo investe per portare il talento svedese a Casteldebole. 10 sono i campionati professionistici vinti dal Bologna: 7 Serie A 2 Serie B e una Serie C. 10: la cifra della fantasia per la Bologna del pallone. Il numero della rivalsa e della realizzazione di Jesper Karlsson nel suo sogno chiamato Bologna. Quando i numeri non hanno nulla di perfetto.