Il Superclásico sarà aperto a tutti, cinque anni dopo l'ultima volta sarà finalmente possibile anche per il pubblico ospite poter assistere dal vivo alla partita tra Boca Juniors e River Plate. Una svolta storica per la gara che segnerà la leggenda del calcio sudamericano.
Sarà la finale più sentita di sempre, e per questo dovrà essere una festa. Il governo e la città di Buenos Aires aprono a quella che ha quasi le sembianze di una rivoluzione. Parola di Macri, attuale capo del governo, che per il Superclásico ha ovviamente un occhio di riguardo: è stato presidente del Boca Juniors e conosce l'importanza che ha questa partita per la gente. E allora lo spettacolo raddoppia: entrambe le tifoserie sugli spalti, 4.000 posti assegnati alla squadra ospite per la gara in trasferta, un'enormità se si considera che per cinque anni nessuno ha potuto vedere questa partita nel settore.
E lo potrà fare nell'appuntamento più bello e sentito di sempre: la doppia finale di Copa Libertadores, la prima nella storia di questa rivalità unica.
L'ultima volta fu nel 2013, in un Superclásico che segnò la storia per diversi motivi. Era il ritorno del River a La Bombonera dopo l'anno in B Nacional e l'accoglienza fu una delle più divertenti di sempre: i tifosi del Boca vestiti da fantasmi con una B enorme disegnata che si arrampicavano sulle reti delle curve sono una delle immagini più iconiche della storia di questa partita. E nella storia quel giorno ci entrò Manu Lanzini che segnò il gol più veloce di sempre di un Superclásico, inutile visto che arrivò poi il pareggio del Tanque Silva, attaccante con un passato anche nella Fiorentina.
Sabato, però, oltre alla storia si scriverà la leggenda, per quello che è stato definito come l'Armageddon del Fútbol. "Sarà una festa incredibile" ha dichiarato Macri, celebrando il suo via libera ai tifosi ospiti, con la speranza che oltre agli spalti ci sarà grande spettacolo anche sul campo.