“Evviva San Crispino”. No, lo spot pubblicitario famoso qualche anno fa non c’entra. Qui si parla di parate, quelle di Diamante, che ha 23 anni e di professione fa il portiere. Qualcuno, però, tra i tifosi del Bisceglie, dove Diamante Crispino oggi gioca, avrebbe voluto davvero canonizzarlo dopo le parate decisive di domenica scorsa sul terreno della Casertana, fondamentali per blindare la vittoria per 1-0 dei pugliesi. “Più di qualcuno mi ha fatto questa battuta –racconta lui a gianlucadimarzio.com- poi a Caserta ci sono nato e ho giocato davanti alla mia famiglia e ai miei amici. Sgarbo in casa? No, loro tifano Napoli”. Napoli, dove Crispino ha mosso i primi passi nel settore giovanile prima di passare al Como. I ricordi, però, sono incancellabili. “Ho conosciuto Cavani, Hamsik, grandi campioni. Mi sono allenato con Morgan De Sanctis, che ho studiato con grande attenzione. Mi sono rimasti degli amici, come Giuseppe Palma (oggi al Mantova), Daniele Celiento (Viterbese, ndr) e Roberto Insigne. Sono contento per quest’ultimo, sta facendo benissimo a Parma”.
Il presente si chiama Bisceglie, altre latitudini rispetto a Como. Dal lago al mare, la preferenza non si fa attendere: “A Como ho vissuto bene e ormai conoscevo bene la città e i dintorni, però quando vedo il mare mi si illuminano gli occhi” scherza. Con i neroazzurrostellati ha raccolto 17 presenze, e a fargli da guardia c’è una difesa multietnica, guidata da Petta, il sindaco: “E’ un elemento di assoluta autorevolezza, è importante averlo in squadra per noi –ammette Crispino- ma è tutto il gruppo che è compatto e soffre da squadra. I tanti stranieri in rosa? Si sono inseriti bene, abbiamo lavorato sodo perché in avvio non era semplice”. Missione sin qui condotta con buoni esiti: 23 punti e decimo posto, alle porte della zona playoff. L’energia per la vittoria di Caserta è ancora palpabile nelle parole di Crispino: “Era troppo importante conquistare i tre punti, è stata la seconda vittoria fuori casa ed è arrivata sul terreno di un’ottima squadra”. Ottima, come la prestazione del numero 1, che in allenamento para esercitandosi sui calci piazzati di Partipilo, Montinaro e Lugo: “Sono i tre tiratori più pericolosi che abbiamo, ogni volta è una bella lotta”. E giù una risata.
A 90 minuti dal giro di boa, con il Bisceglie che domenica ospiterà al Ventura la Racing Fondi, è già tempo di primi bilanci: nonostante i suoi 23 anni, Crispino para bene i rischi e non si espone. “Noi dovremo cercare quanto prima di salvarci, è la nostra priorità. Qui sto bene, c’è un pubblico caldo”. Quasi vulcanico, come il presidente Nicola Canonico: “E’ un presidente-tifoso, ci mette il cuore” spiega Diamante. Che invece è “un introverso, ma durante la partita cerco di congelare le emozioni e restare sempre freddo”. Il rimpianto di Crispino fa rima con Catania: “Abbiamo giocato un brutto primo tempo e non ci siamo rialzati, quel ko per 4-1 brucia. Anche se loro sono una delle migliori formazioni del torneo con Lecce e Trapani”. La vittoria più bella, invece, “è sempre l’ultima, perché giocare bene senza vincere serve a poco”. Parola di Crispino. Anzi, san Crispino.