Un decimo posto nella stagione 2010-11, salvezza con due giornate d'anticipo nel 2013. Eccolo il biglietto da visita a tinte rosse e blu di Davide Ballardini, da oggi ufficialmente di nuovo l'allenatore del Grifone. L'uomo giusto al posto giusto, quel Genoa che di biglietti da visita del 'Balla' proprio non ne ha bisogno: due gli arrivi a campionato in corso all'ombra della Lanterna per l'allenatore di Ravenna, capace in entrambe i casi di centrare l'obiettivo. Vero e proprio specialista, nastro che si riavvolge fino all'8 novembre del 2010: dopo 11 giornate rossoblu a sole tre lunghezze dall'ultimo posto in classifica.
Via Gasperini, arriva Ballardini: pochissimi giorni per preparare l'esordio davanti ai suoi nuovi tifosi a Marassi, subito tre punti alla guida del Grifone. Colpo da biliardo all’angolino di Milanetto, buona la prima contro il Bologna: dieci punti nelle prime cinque partite (vittorie a Cagliari, Lecce e pareggio di Brescia) e Genoa trascinato subito fuori dalle sabbie mobili. Ciliegina sulla torta di una partenza perfetta, l'1-0 (in trasferta) del Ferraris nel Derby della Lanterna di metà febbraio: lampo Rafinha, cielo di Genova che torna a tingersi di rossoblu. L'otto maggio a decidere la stracittadina, e a regalare il secondo successo nel derby al 'Balla', è il gol al 96' di Mauro Boselli: festa Genoa che esplode, Sampdoria sempre più vicina al ritorno in B. A fine campionato per il Grifone è decimo posto, difficilissimo anche solo da pensare il giorno dell'arrivo di Ballardini a Genova. Non sufficiente, però, per valere la conferma da parte di Preziosi: Ballardini saluta, tra i tanti che lo avrebbero voluto ancora in panchina, quell'addio però è soltanto un arrivederci.
Si arriva al 21 gennaio 2013, ancora un subentro: Del Neri, a sua volta arrivato al posto di De Canio, viene esonerato dal Presidente Preziosi. Il Grifone questa volta si trova terz'ultimo con 17 punti in 21 partite. Salvezza difficile, ma 'Balla' -chiamato ancora una volta a risollevare il Grifone - centra ancora l'obiettivo: alla sua nuova prima sulla panchina rossoblu arriva il pareggio di Torino contro la Juventus, una settimana più tardi in casa con la Lazio il primo successo. Due le giornate di anticipo con le quali arriva la salvezza, con il Derby della Lanterna che si chiude in pareggio: ad Eder risponde Matuzalem, Ballardini imbattuto nelle stracittadine e punto importantissimo verso un nuovo anno in Serie A. Stagione che ancora una volta, però, non può vivere alla guida del Genoa: il sette giugno ad essere ufficializzato come nuovo allenatore della Prima Squadra è Fabio Liverani.
Altro addio per Balla, strade che si dividono ancora, per quella che sembra essere l'ultima volta. Il resto è storia recente, si arriva ad oggi: sei i punti in dodici partite per i ragazzi di Juric, esonerato dopo il ko nel derby numero cento quindici. Serve cambiare, riaccendere la scintilla: serve esperienza, per risollevare un Grifone che in estate prometteva ben altro cammino. Impossibile non pensare subito a lui, lo specialista in salvezze a tinte rossoblu che per molti già in passato avrebbe meritato una chance da giocarsi dall'inizio. Ballardini arriva ancora a gara in corso: "Ancora missione salvezza? La missione è fare bene il nostro lavoro per il bene della società e della gente che vuole bene al Genoa. Altre offerte? Ho scelto di tornare per l'ambiente, la squadra e la società. Forza Genoa e grazie anche ai tifosi. Se il Genoa ce la farà a salvarsi? Non lo so, ma i valori li ha" le prime parole del nuovo allenatore del Grifone, prima della firma sul nuovo contratto. Scadenza 2018 con opzione per l'anno successivo in caso di salvezza: sei mesi, per mettere a posto di nuovo tutto. Poi una stagione intera, dopo tre ritorni sarebbe la prima: per dimostrare di poter costruire un Grifone all'altezza della sua storia già dal ritiro di Neustift. Ora però solo testa al presente, il prossimo impegno in casa del Crotone: un altro nuovo inizio, verso un'altra salvezza. La specialità del Balla in versione rossoblu.