“Il Siviglia sarà il fortunato club che giocherà qui a Formentera. Bienvenidos amigos!”. Cosa succede se una squadra di terza divisione spagnola incontra in Copa del Reyuna squadra di Liga e che punta alla Champions League? Che si festeggia a prescindere, già dal sorteggio, da prima di conoscere l'avversario. E' la storia recente del Formentera, club dell'isoletta tutta movida, chupiti e… Calcio! Mai come adesso. Qualificata ai sedicesimi di Copa, l'avversario saranno i cinque volte campioni di Europa League del Siviglia di Sampaoli. Tutto grazie all'inaspettata vittoria ai calci di rigore contro il Tudelano. L'unica squadra di terza divisione sopravvissuta ai turni precedenti, accolti di ritorno dalla trasferta contro il Tudelano come eroi da un centinaio di tifosi. La festa era iniziata allora, perché già quello era un traguardo storico. “Mi hanno detto che la gente era scesa in strada, festeggiavano in macchina, c'erano tante bandiere, come se avessimo vinto un titolo – aveva commentato l'allenatore del Formentera, Tito Garcia Sanjuan, ai microfoni di Marca -. Dopo la tensione della partita, era come se fossimo avvolti da una nube… Ma questo non è un sogno, è realtà!”.
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Fondato nel 1969, alla terza partecipazione in Copa del Rey (ma mai promossi in seconda divisione), finora imbattibili ai calci di rigore, un allenatore campione d'Europa di futsal, un profilo Twitter molto attivo e uno stadio da 2mila posti e 355 soci. Questo il biglietto da visita del Formentera adesso.
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E pensare che quasi avrebbero preferito affrontare il Barcellona o il Real Madrid. Perché a loro piace anche pensare in grande, ormai hanno fatto la storia. E invece sono attesi dalla prima sfida in assoluto contro il Siviglia che, ne è sicuro anche il ds Monchi, non potrà certo prendere sotto gamba l'avversario: “A priori siamo i favoriti ma non dobbiamo rilassarci”. Nessuna vacanza sull'isola, per antonomasia votata ad accogliere e coccolare in diversi modi folle di turisti. Ma solo d'estate “viene il mondo; a gennaio e febbraio la situazione è molto più tranquilla. Qui saremo in 500”, ha ammesso Marcos Contreras, portiere del Formentera (nato a Siviglia).
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Il sorteggio di Copa del Rey la squadra, questa mattina, l'ha vissuto insieme. Tutti in sala, schermo con il live acceso e per ammazzare il tempo? 'Formentera alè, Formentera alè'. Cori, tanti, perché l'entusiasmo era, ed è ancora, alle stelle. Li hanno intonati tutti. Abbracciati, sciarpe al collo o sventolate in aria. Davvero come se avessero già vinto un titolo. Il 30 novembre l'andata al Municipal de Sant Francesc di Formentera, il 21 dicembre il ritorno al Sanchez-Pizjuan. E 180 minuti per allungare di un altro capitolo della storia del Formentera fatta di sole (una squadra che brilla tra i giganti di Liga, in Copa), mare (inondati dall'affetto dei tifosi) e calcio. Tra le grandi.
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