Questo derby di Siviglia tra Betis Seviglia e Sevilla, nonché valevole per gli ottavi di finale di Copa del Rey, passeranno alla storia non solo per ciò che ha raccontato il campo, ma anche per le polemiche emerse in seguito al caso Jordán.
La stracittadina ha visto trionfare gli uomini di Manuel Pellegrini sui ragazzi di Julián Lopetegui, il quale ha avuto molto da ridire sull'atteggiamento mostrato dai giocatori biancoverdi.
Gli amari complimenti al Betis
L'ex allenatore del Real Madrid non nasconde tutta la sua delusione per aver perso la stracittadina sivigliana. Una stracittadina giocata ad armi pari, ma decisa dal maggior cinismo dei padroni di casa:
"Siamo tristi per l'eliminazione dalla Coppa. Il match è stato molto equilibrato. Abbiamo peccato di brillantezza nell'ultimo passaggio e loro, senza avere alcuna seria occasione, hanno segnato. Bisogna farli i complimenti"
I complimenti lasciano spazio alle polemiche
Tuttavia l'attuale allenatore del Siviglia non può fare a meno di tornare sulla recente attualità. Sulla situazione incresciosa, che ha visto protagonista Joan Jordán, centrocampista del Siviglia, colpito alla testa da un'asta, proveniente dalla tifoseria di casa. Lopetegui si è lasciato andare ad attacchi contro i giocatori del Betis, che lo hanno accusato di aver detto a Jordán di rimanere a terra, per l'occasione:
"Bisogna essere chiari sul fatto che ciò che è successo non rappresenta i tifosi del Betis, ci sono pazzi ovunque. Ma terzo, in questo paese abbiamo molto per ridurre qualsiasi tipo di violenza. Mettere l'accento su ciò che non è rilevante è un peccato. Trovo un peccato che i colleghi facciano di cui si sono resi protagonisti. Jordán non è entrato in campo e il capo non è stato posto da lui. Quel che è accaduto mi fa girare le "p....e". O si condanna o non si condanna il gesto. Non capisco come si sia potuto giocare oggi con Jordán indisponibile. C'erano tante possibilità per giocare in altri giorni. La giustizia in questo caso non è esistita affatto".