Tecnica, estro, corsa. A Federico Bernardeschi, uno dei futuri fuoriclasse del calcio italiano, sembra non mancare proprio nulla. La stellina della Fiorentina e della Nazionale ha trovato in Montella prima e Sousa poi gli allenatori giusti per far esplodere il suo talento. La fiducia nei giovani calciatori italiani è proprio il primo argomento affrontato dal numero 10 dei viola nel corso di un'intervista concessa a La Gazzetta dello Sport:
"L’attuale gruppo dell’Under 21 è forte, fortissimo. Nel giro di tre anni saremo competitivi a livello mondiale. Le grandi squadre investono sempre meno sui calciatori italiani. Forse costiamo di più rispetto agli stranieri. Ma la verità è un’altra: non c’è fiducia. Prendete il debutto di Federico Chiesa contro la Juventus. Ho avvertito più perplessità che gioia. Eppure è un talento vero, di diciotto anni, italiano. Avrebbero dovuto essere tutti felici. Si fosse chiamato Chiesinho sarebbe stato travolto dagli elogi".
Bernardeschi segna pochi gol? C'è una spiegazione: "Io gioco dove vuole Sousa. Ne abbiamo parlato insieme. Nessun problema. Segno poco? E' vero. Ma oggi non mi si chiede di fare solo l’attaccante. Il mio compito è correre, tenere corta la squadra, concentrarmi sulle diagonali difensive. Questo vuol dire bruciare energie. Conoscete bomber da prima fascia nella classifica dei cannonieri che fanno le diagonali difensive? Quando arrivo davanti non ho la giusta lucidità. Però voglio segnare di più. Devo imparare a fare gol brutti. Magari di ginocchio, magari con un tocco di punta".
Obiettivo ambizioso per la Fiorentina: "Vogliamo provare a vincere la Coppa Italia o l’Europa League e dobbiamo provare a entrare fra le prime sei. Rivali? Hanno tutte qualche problemino. Mi piace la Roma perché considero Spalletti un grande allenatore". Parole di stima per diversi giocatori della Juventus, vecchi e nuovi: "Dybala è un calciatore che fa innamorare. Diventerà ancora più forte. Tra i nuovi arrivati in italia mi affascina Dani Alves, e Pjaca sarà la scommessa vincente". Messaggio d'amore (calcistico) per un suo compagno: "Borja Valero. Ha scelto il 20 ma per me è un simbolo. È un grande onore giocare al suo fianco".
Nazionale? "Sono felice di aver partecipato all’Europeo. Una grande esperienza. Ho detto che il gruppo dell’Under 21 diventerà un punto di riferimento del calcio mondiale ma, per il momento, il gruppo storico azzurro è ancora il migliore. Spero di non deludere le aspettative del nuovo c.t. Ventura".