“Dottore, dottore, ho un fortissimo mal di testa, ma posso ricoverarmi solo il 20 maggio!”. Saranno a centinaia quelli che a Crotone da qui a quella data faranno questo tipo di richiesta. La spiegazione è presto fatta: l’ospedale della città affaccia proprio sull’Ezio Scida e dalle finestre di corsie e ambulatori si può apprezzare la partita come se si stesse in tribuna. Il 20 maggio, ovviamente, si giocherà l’ultima di campionato: Crotone-Virtus Entella. Non sarà certamente la gara decisiva per la promozione in Serie A, perché se continua di questo passo il Crotone dovrebbe essere promosso con parecchio anticipo, ma quella gara sarà sicuramente l’occasione della grande festa per tutto il popolo crotonese. Una sorta di filo conduttore con i balconi - diventati poi celebri - a Frosinone: postazione privilegiata dal quale lo scorso anno i tifosi osservavano le gesta in campo della squadra di Stellone, che come il Crotone centrò la sua prima e storica promozione in Serie A.
Chissà se quando i coloni greci arrivarono in Calabria e fondarono Crotone, si resero conto che in quella terra si nascondeva una fonte magica con effetti miracolosi sul mondo del calcio. Gli effetti, però, hanno iniziato a manifestarsi con più di duemila anni di ritardo quando dalla gestione Drago in poi il Crotone ha iniziato a sfornare una serie di talenti arrivati grezzi in Calabria e riconsegnati al mittente già belli e pronti per la Serie A.
Cataldi, Florenzi, Crisetig, Bernardeschi e adesso Ricci, Martella e Capezzi: la lista di giovanissimi passati dall’Ezio Scida e dopo un anno già maturi sembra destinata ad allungarsi ancora. E a quanto pare a furia di preparare i suoi ragazzi, anche il Crotone è diventato pronto per il grande salto. Probabilmente ad agosto non lo avrebbe immaginato nessuno, ma adesso il sogno inizia a prendere sempre più forma.
Ma ritorniamo a quella fonte magica che a quanto pare deve essere il mix tra il sapore del mare Ionio che bagna quelle coste e la tra qualità della Sila che protegge Crotone dai venti freddi delle montagne. Non c’è assolutamente da stupirsi, allora, se a novembre scorso Juric abbia portato la squadra ad allenarsi sulla sabbia del lungomare, perché lì anche in inverno sembra di essere a ferragosto. Il calore del sole ben mescolato a quello di una città che non mette mai pressione sulla squadra. Che si vinca o si perda all’Ezio Scida c’è sempre un entusiasmo contagioso, con la curva Nord in continuo fermento, pronta ad esultare ad i gol di Ante Budimir, attaccante arrivato da sconosciuto con il numero 0 alla voce gol segnati nella passata stagione, e diventato idolo in meno di 6 mesi.
Si, perché l’altra caratteristica della fonte miracolosa di Crotone è quella di saper riportare in alto giocatori provenienti da stagioni negative. Budimir è la punta di un iceberg del quale fa certamente parte Raffaele Palladino, capace di non far rimpiangere lo squalificato Ricci con una doppietta nell’ultima giornata di campionato.
Come se non bastasse, poi, ad accompagnare il cammino del Crotone ci sono due figure storiche per la città: Rino Gaetano ed Ezio Scida, uniti dall’amore per la loro terra così come da un tragico destino che li ha travolti entrambi all’età di 31 anni. Ecco perché allo Scida si canta sulle note di Rino Gaetano e non sarà certamente un caso se quell’allenamento di novembre in riva al mare sia avvenuto proprio sulla porzione di spiaggia sulla quale si affaccia la casa nella quale è nato il cantautore crotonese.
Difficile, se non addirittura impossibile, che un calciatore passato negli ultimi anni da Crotone non ne parli come della sua seconda casa. Perché la magia di questa città è anche legata alla sua gente. Da ultimo Palladino ha dichiarato che da quando è arrivato non ha mai pagato nulla in bar o ristoranti. Perché la gente di Crotone è fatta così: ci mette un minuto ad adottarti e a rubarti il cuore. Il sole, il mare ed il buon cibo, poi, pensano al resto. Niente male per una squadra che fino al 2008 era in Lega Pro e adesso sogna la Serie A: ad occhi aperti, ovviamente. Perché perdersi un panorama come quello che si può ammirare da Capo Colonna sarebbe follia.
Ah un’ultima cosa: ricordate l’ospedale di Crotone come i balconi di Frosinone? Beh inutile dire che lo scorso anno, la partita che valse la promozione in Serie A della squadra ciociara fu proprio Frosinone-Crotone!