Tre doppiette consecutive contro Verona, Juventus e Sassuolo: il momento magico di Cheick Diabaté prosegue. L’attaccante del Benevento, grande protagonista in questo finale di stagione, si è raccontato ai microfoni di Sky Sport. “In Francia ci sono delle persone che mi apprezzano molto e che mi chiamano "il mostro", ma potete darmi il soprannome che volete, non c’è problema per me. Quando ero piccolo il mio idolo era Ronaldo. Chi sono? Una persona in pace con tutti, mi piace considerare tutti come fossero la mia famiglia. Sono timido nella vita, ma quando sono in campo mi viene naturale danzare, saltare. Qui a Benevento la gente ama molto il calcio, siccome fanno di tutto per supportarci noi dobbiamo dare tutto per ringraziarli".
Diabaté ha poi raccontato un aneddoto sulla gara col Sassuolo: “Sento la fiducia dei compagni e dell’allenatore, contro il Sassuolo De Zerbi voleva sostituirmi ma io avevo così tata voglia di voler giocare ancora. Sapevo che potevo fare ancora di più. Gli ho detto ‘voglio continuare’, lui ha capito e mi ha lasciato in campo. E’ stato molto carino da parte sua e poi ho segnato ed è andata bene. Fate passare questo messaggio da parte mia: non è finita qui. I tifosi possono venire a vederci e saranno contenti perché non ho finito di segnare”, Diabaté parla poi così del suo futuro: “L'anno prossimo vorrei continuare a giocare in Italia, poi non so proprio dove andrò, altrimenti ve lo direi, ma al momento la cosa più importante è il Benevento, penso solo a lottare per questa squadra poi si vedrà".