Roberto De Zerbi, dalla A alla Z: futuro, mercato, i suoi maestri. L’allenatore del Benevento si è raccontato a 360° in un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, di cui è stato ospite nella redazione milanese. “Benevento è una scelta che rifarei, il presidente Vigorito è una persona di grande livello. Non se rimarrò in caso di retrocessione, è pesante poi ricominciare nello stesso ambiente e bisogna allestire una squadra forte” ha esordito. L’allenatore ha preso la squadra in corsa, ancora con zero punti in classifica: “Se fossi arrivato prima sarebbe cambiato tanto, considerando anche gli acquisti fatti. Il Benevento aveva paura di vincere e ho cercato di trasmettere coraggio”.
Giovane, ma con le idee chiarissime, che ha saputo apprendere dai modelli passati e presenti: “Zeman è un grande maestro. Ma se fossi un calciatore non mi vorrei come allenatore, sono un rompipalle. Sagna e Sandro mi stanno insegnando tanto. Pasquale Marino mi ha insegnato tanto, era molto avanti rispetto a tanti colleghi già nel 2003. Guardiola è di un'altra categoria, ma ci sono anche altri grandi allenatori come Bielsa, Gasperini, Spalletti, Sarri, Giampaolo, Nagelsmann. Il Napoli propone il calcio più bello degli ultimi anni e apprezzo anche la Lazio”.
Mentre le prossime settimane potrebbero consegnare un commissario tecnico alla Nazionale Italiania, De Zerbi si è espresso così: “Credo che Di Biagio sia all'altezza dell’incarico. Mancini, Ancelotti e Conte sarebbero comunque c.t. ideali”.