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Benatia: “Dopo Juve-Napoli è stata dura. Potevo tornare a Roma”

Il calcio prova a ripartire in Italia così come all’estero, dopo lo stop forzato a causa della pandemia di COVID-19. Ospite del consueto appuntamento con “Casa Sky Sport” é stato Mehdi Benatia. Doveroso iniziare a parlare della situazione attuale: "Sono in Qatar. La situazione è molto complicata per tutti. Il virus qui non è stato violento. Siamo chiusi in casa, anche se rispetto all’Italia e all’Europa siamo meglio". 


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Sul suo arrivo in Italia: "Quando ho saputo dell’interesse dell’Udinese fu una sorpresa. Era un’occasione irrinunciabile per la mia carriera. Ricordo il primo ritiro, non è stato per niente facile. Era calcio vero.Pensai che non sarei riuscito a giocare in Italia. Gli allenamenti mi sfinivano, ricordo che non capivo perchè l'Udinese mi aveva acquistato. Fondamentale per me è stato Guidolin. L'allenatore più importante della mia carriera. Mi ha fatto capire le mie potenzialità. Mi ha reso un calciatore. L'Udinese è la miglior squadra in Europa per far crescere talenti".


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Poi sulle esperienze con Roma e Juventus: "Roma sarà sempre una città speciale per me. Totti é un capitano che non parlava tantissimo nello spogliatoio, però lui era la società, la città. Bastava guardarlo. Quando sono andato via dalla Juve sarei potuto tornare a Roma, poi non si fece più niente. Alla Juventus ho vissuto anni incredibili. Abbiamo vinto praticamente tutto ciò che c'era da vincere. Dispiace tantissimo per la Champions League. Buffon? Il più capitano di quelli che ho incontrato. Una vera leggenda. Il ricordo più brutto? Dopo la sconfitta con il Napoli. Mi sono sentito tradito. Feci una grande partita, ma persi la marcatura su Kouliubaly. Quella sera mi crollò il mondo addosso. Pensai che avremmo perso il campionato. Fu un momento difficile". Infine sul rigore contro il Real Madrid: "Sì l'ho toocato. Ma se dai rigore in una circostanza del genere, deve esserci un fallo netto e per me non lo era".


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