Sono 40 i chilometri che separano Getafe dal barrio de Vallecas, periferia di Madrid. Lì dove Fran Beltràn ha iniziato a sognare. Ieri il centrocampista classe ’99 ha toccato il punto più alto della sua carriera segnando il primo gol in Liga. A Vigo già sorridono, perché il Celta sta tirando fuori un gioiellino niente male sul quale anche il Barcellona un paio d’anni fa aveva acceso i riflettori.
Ma trattare con il Rayo Vallecano non era per niente facile e ne sa qualcosa anche il Celta, che per prenderlo ha dovuto pagare la clausola di 8 milioni. E non è che il Rayo l’abbia presa benissimo, anzi: secondo loro il Celta non ha comunicato le proprie intenzioni fino all’ultimo. Fatto sta che quella di Beltràn diventa la cessione più remunerativa nella storia del club di Madrid, superato il record precedente rappresentato dai 7 milioni per Leo Baptistao all’Atletico.
Chi ha giocato con Fran lo definisce un giocatore a tutto campo: “Esce bene palla al piede e nonostante la sua statura è molto forte fisicamente”. 170 cm e la voglia di spaccare il mondo. Il ds Miñambres cercava un giocatore box to box, la lampadina si è accesa pensando a Beltràn che conosceva già per averci lavorato insieme nel Rayo.
Lì dove ha iniziato a capire che il calcio avrebbe fatto parte della sua vita. Pescato dalle giovanili del Getafe, a 17 anni e mezzo è arrivato il debutto in prima squadra col Rayo in Segunda Division: “E’ un sogno che si avvera – aveva raccontato allora - ho ricevuto tanti messaggi anche da persone che non conosco. Ora però devo continuare a migliorare perché la strada da fare è ancora lunga”.
Vietato montarsi. Diciassette anni ma con la testa di un adulto. E in campo? “Un nero in un corpo di un bianco” lo definivano i tifosi del Rayo. Un Verratti spagnolo, secondo molti. Lui studia i movimenti del centrocampista italiano e li rifà in campo. O almeno ci prova. Risultato? Ottimo, promosso. Studia e si applica, altroché.
L’anno scorso la promozione in Liga conquistata da protagonista con 40 presenze su 42 in campionato, poi la chiamata di Miñambres e in estate il trasferimento al Celta. Ieri quel gol che non dimenticherà mai: zampata sul secondo palo a sfruttare l’assist di testa di Maxi Gomez. E pazienza sei poi il Bilbao ha vinto 2-1, nella testa di Beltràn saranno passati tutti i ricordi di una vita, di quando il padre gli fece fare un provino col Getafe a soli 8 anni. Su e giù da Vallecas tutti i giorni per gli allenamenti, 40 km di sogni e speranze. Quella strada che gli ha cambiato la vita. E un gol che ricorderà per sempre.
A cura di Francesco Guerrieri