L’aria fresca di montagna e la passione dei tifosi. Bormio vestita in granata per un ritiro diverso dai sei anni precedenti. Tra dieci giorni si comincia a fare sul serio: secondo turno preliminare di Europa League contro – presumibilmente – gli ungheresi del Debrecen, che all’andata ne hanno rifilate tre al Kukesi.
E allora questi dieci giorni in Valtellina, dall’8 al 18 luglio, più che un ritiro sono un lungo prepartita. L’attesa infinita di un’Europa riagguantata attraverso il Tas e adesso a tre passi: due turni preliminari e un playoff.
Tocca pedalare, come fanno tutti a Bormio in questi giorni. Città affollata di ciclisti amatori e non. Ieri l’incontro di Belotti e compagni con Ivan Basso e la sua Kometa, oggi le strade affollate da dilettanti pronti a scalare lo Stelvio.
E anche il Toro pedala subito. Non solo metaforicamente. Zaza e Belotti, inseparabili fuori e difficilmente accostabili in campo, al mattino imbracciano due mountain bike e vanno in fuga. Poi tornano e contro il Merano – squadra altoatesina di Prima Categoria - si dividono la scena. Nei primi 45 minuti quattro gol di Belotti, nel secondo tempo sei reti Zaza. Finisce 15-0, punteggio tennistico mentre più di qualcuno segue la partita con un occhio a Wimbledon, dove Roger cerca un nono trionfo che resterà un rimpianto lungo cinque ore.
Mazzarri di sicuro non è tra quelli. Rilancia il 3-4-3 provato a lungo in questi giorni. Pensa al Debrecen, mettendo Berenguer a sinistra e Iago Falque a destra. Il Gallo al centro ha una fame feroce. Nella sua carriera non ha mai giocato nell’Europa dei club. Va su tutti i palloni come fosse ottobre, cerca acrobazie facendo tremare i tanti tifosi arrivati a Bormio. Generoso e capobranco. Poche parole, tanti fatti.
Il quarto gol arriva dopo un velo di Zaza. Giocano insieme solo una decina di minuti. Difficilmente ne giocheranno molti di più nelle prime uscite ufficiali.
Per ora si alternano e mostrano di essere già in palla. E Simone, fischiato spesso nella scorsa stagione, oggi strappa solo applausi.
Alla fine sono 15 gol per 700 tifosi che hanno speso 15 euro per guardare crescere il Toro passo dopo passo. Se ne vanno contenti, con una maglietta nuova e la commozione dopo un coro per Sinisa.
Nelle prossime ore apre la campagna abbonamenti. Saranno in tanti a volerci essere. Da Alessandria, dove il 25 comincia il viaggio europeo, a fine maggio.
Negli store si vendono gadget sull’EuroToro. Poca scaramanzia, tanto orgoglio. E qualche preoccupazione per il percorso. Perché ai playoff il Toro rischia di non essere testa di serie. Ma prima di arrivare lì, ci sono altri due turni. Da scalare. Come le montagne intorno a Bormio. Ci sarà anche Lukic, aggregatosi sabato dopo le vacanze post europeo under 21 con la Serbia. Bonifazi ancora no, così come Ola Aina, che si sta giocando la Coppa d’Africa.
Chissà se ci sarà invece qualche volto nuovo. A Bormio non c’era il direttore sportivo Massimo Bava. Le esigenze di Mazzarri sono note: un attaccante esterno e un esterno a sinistra. Il pressing dell’Atletico su James potrebbe rallentare l’uscita da Napoli di Simone Verdi, principale obiettivo per l’attacco granata.
Difficile che in ogni caso possa arrivare in tempo per essere utile col Debrecen. Altri quattro giorni in Valtellina a prendere aria buona, poi ci sarà da tenere il fiato per un mese. Quello decisivo. Quello per l’Europa.