Uno schiaffo europeo che pesa quello del Vicente Calderon, un 1-0 in pieno stile Simeone che fa male al Bayern Monaco. Lo stesso 1-0 che, però, lascia aperta più di una porta ancora per i bavaresi, pronti a rigiocarsi tutto settimana prossima tra le mura di casa. Seppur difficile penetrare la difesa dell'Atletico - ormai celebre per la sua continuità in termini di clean sheets - Pep Guardiola non ripone le arme né mette da parte le speranze di passaggio in finale: "Non sono ancora morto", ha detto nella conferenza stampa che precede il match di Bundesliga contro il Borussia Mönchengladbach.
In un intenso mix tra inglese e tedesco, ha così risposto alle pessimistiche domande dei giornalisti presenti in sala stampa: "Dopo la partita di andata mi avete già ucciso, ma io non sono ancora morto. Abbiamo un'altra partita, signori! Poi, se andrà male, allora potrete uccidermi. Ma ho ancora una possibilità, ricordatelo". Incessanti anche le domande di spiegazione sulla discussa scelta di far partire Thomas Müller dalla panchina. Alle quali il prossimo allenatore del Manchester City ha risposto a tono: "Mi fa piacere che Müller giochi sempre, ma la sua esclusione è stata semplicemente una scelta tattica: volevo giocare con un solo attaccante. A posteriori, forse, sarebbe stato meglio giocare con Thomas, ma ho le capacità di leggere ogni cosa in anticipo. Alla fine ho preso la mia decisione, che non voleva essere punitiva nei confronti di Thomas. Solo una questione di tattica"