La notte di Champions League ha regalato una vittoria di misura al Valencia, che si è imposto per 2 a 1 sul Manchester United già qualificato agli ottavi di finale. La partita, molto vivace e aperta, ha decretato i suoi protagonisti principali già dalle prime battute: trattasi del difensore dei Reds Phil Jones e dell’attaccante del Valencia Michy Batshuayi. I due non si sono risparmiati. Hanno lottato corpo a corpo dall’inizio alla fine del match e non si sono dati tregua per un secondo. Tanto che il gol del 2-0 per i padroni di casa, all’ultima apparizione in Champions per quest’anno davanti al pubblico del Mestalla, è scaturito proprio da una lotta ai limiti del regolamento tra i due calciatori in questione. Batshuayi ha inseguito e non ha mollato Jones, aiutandosi anche con le braccia: il difensore inglese, sbagliando il retro passaggio per la troppa pressione, è andato in gol nella porta sbagliata.
Figuraccia imperdonabile, per molti. Errore che capita, per altri. Dopo una giocata del genere però, come regola generale, è meglio pensare ad altro, volgere lo sguardo al futuro e non pensare a ciò che è stato fatto. Dimenticare il più in fretta possibile. Ma ci ha pensato lo stesso attaccante del Valencia a mettere il dito nella piaga a giochi fatti e a deridere pubblicamente il collega inglese, affidandosi ad un tweet. Infatti lo stesso Batshuayi, mentre stava rispondendo a un post pubblicato da un sito inglese che trattava delle sue scarpe calzate nella partita e raffiguranti un pipistrello, ha notato un particolare molto divertente: la faccia del suo avversario concentrato nel rubargli palla. Un’espressione a metà tra lo spavento e la rabbia, quasi da Oscar, che non può non far sorridere se si guarda. Ed è lì che è scattato lo sfottò, con l’ex attaccante del Chelsea che commenta: “Mi fa piacere vi siano piaciute le mie scarpe ragazzi, ma prima possiamo parlare della faccia di Phil Jones?”. Come dargli torto. Speriamo di vedere presto un altro duello del genere, duro e divertente allo stesso tempo, tra colpi al limite, spalla contro spalla, dribbling e tweet.