Otto gol e 13 assist: è lui l'uomo in più del Bari. Alessandro Rosina vuole riprendersi ciò che, per colpe non sue, non è riuscito a riconquistare le scorse stagioni: il paradiso dei campionati italiani, la Serie A. "Nelle passate stagioni hanno inciso, purtroppo, le vicende societarie dei club di Mezzaroma e Pulvirenti" - si legge nelle pagine de La Gazzetta dello Sport - "Eppure mi sono espresso comunque su certi livelli, segnando rispettivamente 13 e 8 gol. Poi la scorsa estate, con mio fratello Fabrizio che mi fa da procuratore, abbiamo scelto Bari, convinti soprattutto dal progetto di Davide Nicola, un compagno-leader in quel Torino nel quale cominciai a sognare. Ora spero di sbarcare in A, visto che sono in prestito dal Catania, con obbligo di riscatto da parte della società di Paparesta in caso di promozione". Rosina dice la sua sul nuovo presidente Noordin: "Paparesta non ci ha fatto mancare nulla, dimostrando solidità e serietà. Certo, l’eventuale contributo di un imprenditore forte potrebbe determinare prospettive eccezionali per una piazza davvero unica. A Noordin ho donato la mia maglia dopo il successo con il Como".
A Bari c'è un plotoncino di attaccanti da far invidia a molte squadre di A: "Questo gruppo è dotatissimo nel parco attaccanti: non solo io, Maniero, Sansone e De Luca, ma anche Puscas e Boateng. Per tanta ricchezza in attacco, il Bari è paragonabile al Torino di De Biasi, promosso in A; c’eravamo io, Stellone, Abbruscato, Muzzi e Fantini. Quel Torino e il Siena di Cosmi in A e poi di Beretta in B restano le espressioni più belle del mio calcio. Ora spero di godermi a lungo questo Bari". I play-off si avvicinano e Rosina fa la griglia: "Il Bari deve riprendersi il terzo posto. Pescara, che col Crotone ha proposto il calcio più spettacolare, e Spezia sono molto attrezzati. Conoscendo però Cosmi, credo che il Trapani sarà la scheggia impazzita. Serse sa esaltare le caratteristiche dei singoli, mettendole al servizio del gruppo. Nel Siena con handicap, Cosmi quasi realizzò il miracolo della salvezza in A".
Rosina ha saputo ritrovare gli stimoli giusti dopo l'esperienza russa: "Rifarei quell’esperienza all’estero, ma a San Pietroburgo ho perso quasi due anni per le scelte di Spalletti. Quando arrivò lui, praticamente smisi di giocare: non mi vedeva. Tornai in Italia e, dopo i mesi a Cesena, ho dovuto addirittura superare un periodo di prova prima di convincere il d.s. Antonelli a tesserarmi per il Siena". Puglia? Scelta felice: "Qui a Bari vivo alla grande. Sapere di avere il mare a due passi mi regala serenità. Con Chiara e i bambini Andrea e Anna ci siamo inseriti benissimo. Ogni giorno devo però resistere alle tentazioni della cucina barese. A parte i frutti di mare e i latticini, mi fanno impazzire i panzerotti e un piatto tipico con riso, patate e cozze. Andiamo in A e ci facciamo una mangiata, alla salute di chi vuole bene al Bari".