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Data: 08/09/2022 -

Bari, Polito: "Tre anni per costruirci, voglio gente con il mio DNA. Pavoletti, Gytkjaer, Zaza: vi spiego"

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Le parole di Polito e De Laurentiis durante la conferenza di fine mercato del Bari: dal mercato al futuro, passando per Caprile, Cheddira e non solo
Le parole di Polito e De Laurentiis durante la conferenza di fine mercato del Bari: dal mercato al futuro, passando per Caprile, Cheddira e non solo

Dopo la chiusura ufficiale del calciomercato, per molti club è arrivato il momento di tirare le somme. È stata una sessione molto intensa per il Bari, che da neopromosso in Serie B ha costruito una squadra giovane, rivelandosi fin qui una sorpresa della categoria.

Il presidente biancorosso Luigi De Laurentiis ha parlato in conferenza stampa per fare il punto del rinnovo di Ciro Polito, DS del Bari, arrivato pochi giorni fa: "Oggi è una giornata importante: abbiamo raggiunto un accordo, è importante parlarne. Lo comunichiamo oggi ma solo perchè c'era il mercato, ci sono state giornate complesse e dovevamo lanciare altre notizie. Ma non ci sono mai stati dubbi su Polito, già da prima del ritiro ci siamo già stretti la mano, era come firmare un contratto. Il nostro Ciro ha dimostrato di essere la persona che può far parte di questo progetto ambizioso. E' un'abile persona di mercato, i ragazzi si sono dimostrati delle ottime scelte, anche quella di rinnovare altri è stata studiata. E' un aziendalista, ma soprattutto ha un'umanità ed empatia molto importante: è un leader di spogliatoio. Questo rinnovo ha un ulteriore rinnovo automatico al raggiungimento dei playoff, a dimostrazione del percorso che vogliamo fare: vogliamo far crescere questo franchise. Il suo rinnovo era un tassello molto importante per tenere questa direzione"

 

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Bari, Polito: "Scheidler è un investimento

Facendo un punto sul mercato, Polito ha parlato delle difficoltà avute in estate: "Sapete le problematiche trovate e le scorie vecchie che ho trovato. Non ho mai avuto una grossa libertà di muovermi, soprattutto per le uscite e alcune entrate. Soddisfatti al 100% no, ma con una percentuale altissima sì".

Su Scheidler, l'ultimo acquisto della sessione di calciomercato: "Il mercato di Serie B è diventato dispendioso. Non condivido il guadagno alla qualità del calciatore. Ormai andiamo tutti dietro ai nomi, a giocatori di un'età avanzata, ma credetemi che ci sono contratti ingestibili. A quel punto, dato che ho seguito un giocatore che è rimasto al Monza, io avevo quest'alternativa (Gytkjaer, ndr.). Aveva caratteristiche diverse, l'altro magari era un usato sicuro, qui andiamo non su una scommessa ma un investimento. A livello di contratto ha costi diversi, non crea troppi dislivelli all'interno del gruppo. Ha 24 anni, stiamo mettendo piano piano dei tasselli per costruire un Bari di alto livello. Spero che le mie idee siano legate alla parte tecnica. Vi garantisco che la sua operazione è stata quella più conveniente per quello che c'era sul mercato. Avrà bisogno dei suoi tempi per inserirsi, ma mi piace perchè sa giocare a calcio e va in profondità, ha i mezzi per dire la sua adesso e in futuro".

Riguardo gli obiettivi del Bari, Polito ha risposto così: "Non mi pongo degli obiettivi: in Serie B, a differenza di altri campionati come la Serie C, in cui se costruisci la squadra per vincere almeno ci vai vicino, è difficile dire dove puoi arrivare. Io voglio parlare partita per partita e vedere cosa riusciamo a incrementare. Guardate Crotone e Vicenza: avevano investito dei soldi e sono retrocessi. Le partite sono tutte molto equilibrate, anche chi ha costruito spendendo milioni e milioni non è detto vada in Serie A. I tifosi devono essere liberi di sognare nel momento in cui riusciamo a costruire una base importante. Il Bari ha bisogno di tre anni per costruirsi e insidiare i grandi club. La Serie B ormai è milionaria, noi possiamo insidiarla con le idee, con una piazza in cui è difficile giocare per gli altri, e con il tempo e lavoro". 

 

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"La Mantia un obiettivo, Marras mi ha tradito"

Cosa manca? "Sono uno molto esigente. Abbiamo una squadra satura, ci sono tre fuori lista, 19 giocatori. Mi hanno chiesto 'arriva il terzino?'. Mazzotta era fuori lista perchè cercavamo un giocatore dalle caratteristiche diverse, ma ha comunque giocato 300 partite in Serie B, ma nel momento in cui non si trova un'alternativa non è che posso prendere e buttare fuori un giocatore. Di volta in volta valuteremo giocatori e poi a gennaio se ci sarà bisogno di prendere, prenderemo. Oggi quei ragazzi che abbiamo portato dalla C stanno dimostrando di avere valore. Guardate Cheddira: se avessi preso La Mantia, che era uno degli obiettivi, magari mi chiudeva Walid".

Riguardo il "caso" Marras, rimasto al Bari da fuori lista: "Ho speso tantissime parole per lui, negative, ma negativo è poco per un ragazzo che non riesco a comprendere. Ha avuto il coraggio di rifiutare l'Ascoli, perchè è 'una squadra che retrocede' a detta sua, e diceva di meritare il Cagliari. Il sottoscritto si è battuto dalla mattina alla sera per trovare una soluzione, l'ho trovata a tutti, poi se non vogliono andare sono fatti loro. E' normale che a Bari si stia bene, ma questo è il tuo mestiere. Io posso dire tutto di questo mondo, ho fatto tutte le categorie. Il mercato è diventato molto complicato, i giocatori non capiscono che davanti a tanti rifiuti le squadre cercano altro e giocano lo stesso. Io ringrazio Perrotta, che il secondo anno, grazie anche al procuratore, ha accettato di andare a Vercelli, altrimenti anche lui sarebbe rimasto. Ha fatto un grande gesto, io sono rimasto basito in positivo. Lì si vede quando hai voglia di giocare a calcio. Gli altri? Problemi loro, noi paghiamo. Io do la vita ai miei giocatori, ma quando vengo tradito divengo cattivo".

Su Caprile e Cheddira, due dei giovani più sorprendenti del Bari: "Sono due giocatori che possono far parte di un Bari vincente, ma è normale che ci siano club grandi che magari spingono e poi diventa difficile trattenerli. Questo vale per noi come altri club di B, guardate il Pisa con Lucca. Io so di poter costruire una squadra fresca che abbia dei valori, poi se uno di questi giocatori fa il volo è normale che io non possa trattenerli. Adesso però parliamo del niente, parliamo solo di due giovani che si stanno costruendo e dovranno farlo fino alla fine".

 

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Bari, Polito: "Voglio gente con il mio DNA"

Sulle insidie della Serie B, Polito ha risposto così: "Non ho preoccupazioni, sappiamo di stare in un campionato difficile e le insidie sono dietro l'angolo. Siamo pronti a battagliare su ogni campo. Noi viviamo di obiettivi di squadra che a volte si riescono a raggiungere e altre meno. Ora abbiamo un raggio più ampio, l'obiettivo è mantenere la categoria. Non sono soddisfatto solo perchè in ogni ambito non puoi avere tutto ciò che vuoi. Bari ha bisogno di gente che sudi la maglia. Il senso di appartenenza lo vedo tanto, e anche se sono napoletano e non ho giocato nel Napoli ho sempre sputato il sangue. Io voglio gente che entri in campo col mio DNA, con voglia di scoppiare il pallone in ogni situazione". 

Sull'idea Zaza, una delle voci maggiormente circolate a Bari negli ultimi mesi: "Sono abituato a dire sempre la verità. Quando ho fatto l'intervento a Sky Sport era pura verità: mai parlato con Zaza, in quel momento non esisteva neanche il pensiero. Feci quell'intervento nel rispetto della gente di Bari, accostare un nome del genere è un modo per prendere in giro i tifosi, che può diventare una delusione. Non poteva scendere in Serie B, per il target. Un giorno poi ho parlato col Torino per una cosa e mi hanno parlato di Zaza, un mesetto fa. Io ci ho provato poi con lui, mi ha dato una mezza apertura, poi molto umilmente mi ha detto: 'Ciro, non perdiamo tempo. Se vado in B vado al Bari, ma non vado in B. Ho richieste in Spagna, Turchia e non solo'. Quando devono venire in B devono venirci con la giusta mentalità, il nome se associato alla verve agonistica allora sì che è un valore aggiunto. Mirco Antenucci e Di Cesare sono esempi. Ogni mattina venivano in palestra anche dopo il campionato. Quando ho fatto la smentita non avevo manco mai pensato a Zaza. Non ha rifiutato, non voleva scendere di categoria. Sono anche andato a incontrare il papà. Normale che se lo avessi potuto prendere, lo avrei preso".

 

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Sull'acquisto di Ceter, definito da Polito una "scommessa": "Non mi sono fatto mancare niente: sono andato su una scommessa, un giovane, sono andato su tutto. Ceter ha una forza fisica fuori dal normale ed è tendente a qualche problema muscolare, ma è sanissimo. Anche lui è un valore aggiunto se sta bene ed entra senza pressioni. Due anni fa ci giocai contro: non lo prendevamo mai. Salcedo non era previsto, ma quando è nata la sua situazione il penultimo giorno di mercato non ho esitato un attimo. Inzaghi lo aveva bloccato il giorno dopo perchè si era fatto male Lukaku, e voleva metterlo dentro. Poi per prendere Acerbi mi hanno richiamato e hanno detto che dovevano cederlo. Alle ore 17 ha chiamato Ronaldo il Fenomeno per portare il ragazzo in Liga, per me è stato un giorno atroce. Io insistevo, il ragazzo non aveva firmato, ma davanti alla scelta ha detto 'vado a Bari'. La prima giornata di campionato col pubblico di Bari ha aiutato nelle scelte dei giocatori che si sono caricati di adrenalina".

Botta, uno dei protagonisti del Bari la scorsa stagione, è stato lasciato in panchina nelle ultime due partite: "Qui non ci sono primedonne - ha affermato Polito. C'è un gruppo che prevale sul singolo. Nel momento in cui il mister ha messo Botta in panchina magari lo ha visto sottotono. Ma sia io che il mister stravediamo per lui. Anche nelle prossime gare sarà uno di quelli importanti. Tutti possono andare fuori. Ciccio D'Errico nonostante non giochi da titolare è da un mese il migliore che si allena".

I retroscena tra Pavoletti, Zuzek e Moncini

Su Pavoletti, altra idea delle ultime settimane di mercato: "E' un altro giocatore che ha giocato con me, ma non l'ho sentito gli ultimi giorni, una decina di giorni fa. Il ragazzo mi ha dato apertura, ma poi il discorso si è chiuso. Il mio voto? Lo decide il campo".

Tra gli acquisti più onerosi di quest'estate del club c'è stato Zuzek, difensore proveniente dal Koper: "Il giocatore ha voluto il Bari, è un mesetto che ci lavoro. Le richieste erano un po' più esose, sia da parte sua che del club. Ho tirato un po' e sono riuscito ad avere ciò che volevo. E' intelligente, lì al Koper era il capitano. Non è andato dentro perchè all'estero le differenze tattiche rispetto all'Italia si vedono. E' giusto che si dia il tempo per inserirli, ora si è alzato molto anche come allenamenti. Dopo una settimana qui ha detto 'sono a pezzi', perchè in Slovenia gli allenamenti sono diversi, ma ora sta entrando nella condizione ottimale".

Mallamo, uno dei pupilli di Polito, si è trasferito al Bari in prestito. Un braccio di ferro con l'Atalanta, a detta di Polito: "Io lo volevo a titolo definitivo, ma a zero euro (ride, ndr.). Io ho tifato tanto per Alessandro, alla fine o non lo prendevo o lo prendevo in prestito".

 

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Su Moncini, altra idea dell'estate del Bari: "I primi due giocatori che ho trattato sono stati Moncini e La Mantia. Con Moncini sono stato a pranzzo con lui, sono arrivato a Forte dei Marmi, siamo stati tre ore. Io La Mantia lo apprezzo, da Moncini sono un po' deluso. Io non capisco a volte le scelte dei giocatori, capisco che certe piazze possano essere difficili, ma ha preferito andare con il suo ex allenatore che aveva al Cittadella. Avevo trattato Colombo, che aveva detto che se non fosse andato in A sarebbe venuto al Bari".

Polito ha poi chiuso sul tema mercato con il ritorno di Bellomo: "Non ho mai visto un amore viscerale così. Non ha neanche mai trattato un euro, si è tolto i soldi, ha detto 'direttore faccia lei, non voglio neanche i soldi'. Voleva solo venire al Bari, si vede quando una persona vive per quest colori. È uomo vero". 



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