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Data: 19/05/2016 -

Bari, Paparesta non ha dubbi: "Voglio confermare Camplone". L'allenatore: "Penso a vincere i play-off"

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"C'è chi ce lo vorrebbe 'rubare', ma non è il momento di ufficializzare accordi. L'allenatore ha la mia massima stima e sta svolgendo un ottimo lavoro: noi ci teniamo a tenerlo qui con noi anche l'anno prossimo e avremo un incontro a giorni in merito". Gianluca Paparesta non ha dubbi sul futuro del Bari in panchina: il numero 1 del club biancorosso vorrebbe ripartire da Andrea Camplone, l'allenatore che ha portato Rosina e compagni ai playoff e che guiderà la squadra in questo intenso finale di campionato. Occasione per discutere il futuro biancorosso è stata la presentazione del ritiro 2016, che il Bari sosterrà a Bedollo, in Trentino Alto Adige, sull'Altopiano di Pinè Valle di Cembra dal 15 al 29 luglio, in una terra cara a calcio (ci si sono allenate Piacenza, Parma, Chievo Verona, Napoli e Fiorentina). vini, ciclismo (dalla Val di Cembra arrivano la dinastia Moser e Gilberto Simoni) e tiro con l'arco:
Bocche cucite invece sui rapporti tesi con il socio di minoranza Giancaspro e sull'arrivo in Italia di Datò Noordin Ahmad: "Bisogna battere il Trapani e vincere le prossime partite che saranno ancora più importanti-il monito di Paparesta-Siamo consapevoli che ci aspetteranno momenti difficili, ma sono sicuro che con questa guida lavoreremo bene. Mi auguro un pienone domani sera, dopo Brescia ho già fatto un appello in tal senso: abbiamo un gruppo che ha lavorato in maniera seria, dura. Il nostro obiettivo è dare alla tifoseria e alla piazza quello che meritano". Una sponda, quella del presidente biancorosso, raccolta con cautela dallo stesso Camplone, molto concentrato sulle prossime tappe in campo: "Io a Bari sto benissimo, mi sento a casa. Mi sono innamorato di Bari: con il presidente c'è sintonia. Vediamo però prima come va a finire l'anno. Già a Perugia ero stato confermato dopo una partita, poi a bocce ferme sono stato mandato via. Con il presidente Paparesta c'è un rapporto schietto: parliamo da amici. Andiamo davvero d'accordo. Ci sono tante piccole cose da valutare, tra cui i programmi. Questa è una piazza davvero importante, in A e in B. Non ho parlato con altre società (Chievo, ndr): il mio obiettivo oggi è la promozione del Bari. Se non ci riusciamo quest'anno, vediamo di riprovarci l'anno prossimo".
Domani sera la regular season di Micai e compagni si chiuderà in casa contro il Trapani, quarto e distante due punti. Una vittoria potrebbe significare quarto posto e semifinali-playoff. Un Bari a testa libera, sicuro del quinto posto, che giocherà in un San Nicola da 30mila spettatori: "I playoff ce li siamo assicurati e possiamo solo migliorare-la certezza di Camplone. A tratti abbiamo dato dimostrazione di essere una grande squadra, abbiamo fatto due gol poi ci siamo seduti e li abbiamo sofferti. Non siamo cotti, altrimenti non avremmo giocato intensamente gli ultimi 15 minuti. E' solo una questione mentale".  Nell'aria risuona ancora il finale di Brescia con lo sfogo dell'allenatore biancorosso: "Io butto una pietra nello stagno e vedo che succede: non possiamo permetterci cali di tensione come avvenuto a Brescia. Abbiamo parlato della partita e di cosa non è andato. Alla squadra non sono andate giù le mie dichiarazioni, ma ho un gruppo in avanti e devo spronarlo in ogni modo". Maniero è convocato, alla pari dei rientranti Sansone e Valiani. "Abbiamo qualche acciaccato, come Rosina e Donkor: di fronte avremo la squadra che nel girone di ritorno ha fatto più punti, guidata da un veterano della categoria. Sono in gran forma e fortissimi sulle palle inattive. Mi aspetto un avversario che cercherà di affrontarci a viso aperto: sarà una grande partita". Nell'occasione il Bari scenderà in campo con una maglia celebrativa, con il logo dell'Altopiano di Pinè posizionato ai piedi del numero di maglia che ogni calciatore biancorosso indosserà.
Luca Guerra


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