"La settimana scorsa ha parlato Sibilli e ha fatto gol, magari porta bene”. Le parole che riassumono lo stato d’animo di Marco Nasti sono quelle che l’attaccante del Bari pronuncia prima che abbia il via la sua prima conferenza stampa in biancorosso. Sul campo si è già presentato non demeritando in Coppa Italia contro il Parma e mettendo in difficoltà le difese avversarie nello 0-0 contro il Palermo e nella vittoria di Cremona ma il 2003 cresciuto nel settore giovanile del Milan non nasconde che gli manca qualcosa: il gol.
“Sono un generoso - ammette - devo gestire meglio le energie. Forse faccio troppo lavoro sporco, ne ho parlato anche con il direttore nella settimana di preparazione della partita di Cremona. Devo crescere in questo. Mi sento una punta moderna, mi metto a disposizione della squadra. Il 9 è stato il numero che ho indossato sin da piccolo e lo sento mio”.
Bari è la seconda tappa nel “calcio dei grandi” per Nasti. Segue quella di Cosenza, archiviata con 5 reti in 27 partite e una salvezza conquistata…con una rinuncia. Quella al Mondiale Under 20, che il giovane attaccante non ha giocato per disputare i playoff con i calabresi: “Per me è stata una scelta di cuore - ricorda - non volevo tradire i miei compagni e ho scelto di restare a Cosenza per provare a salvarci e ce l’abbiamo fatta. Farei lo stesso anche per il Bari, mettendolo davanti a tutto. Sicuramente l’obiettivo di quest’anno è fare meglio dell’anno scorso, vogliamo andare in Serie A e ce la metteremo tutta”.
In biancorosso ha già mostrato un ottimo feeling con Sibilli (“Lui è napoletano, io ho parenti a Napoli. Impossibile non andarci d’accordo. In allenamento cerca di darmi consigli, quindi abbiamo legato subito”) e vive il calciomercato come “uno stimolo in più, a me la sana competizione è sempre piaciuta, mi alleno come ho sempre fatto”. A Bari ha fatto in tempo a incrociare Walid Cheddira: “L’ho conosciuto in ritiro e mi ha aiutato tanto - sottolinea - non sento troppo la pressione, so che potenzialità ho e che posso fare bene con questa maglia”.
Sogni, obiettivi e idoli di chi deve ancora compiere 20 anni: Nasti è cresciuto studiando “Icardi, negli ultimi 16 metri è un esempio” e ai tempi delle giovanili del Milan ha incrociato Giroud e Ibrahimovic. “Una volta non ho passato il pallone a Ibra in allenamento - sorride - mi ha mangiato, sono andato via dal campo con la testa bassa”. Tra gli obiettivi c’è anche l’Under 21: “Andare in Nazionale è sempre un’enorme soddisfazione, ci sono tanti attaccanti forti, penso a Colombo, con il quale abbiamo condiviso le giovanili del Milan. Non è semplice. I giovani in Italia? Se uno merita non ci sono problemi a mandarli in campo. Penso a Miretti, Baldanzi, Gnonto. Poi ci sono gli allenatori che rischiano e quelli che non rischiano, conta tanto farsi trovare pronti”.
Intanto il presente coincide con la sfida al Cittadella di mercoledì sera al San Nicola: “Sarà una partita difficile, loro sono una squadra che viene sempre ad aggredirti alta. Li abbiamo studiati attraverso i video, dovremo cercare di fare la nostra partita come abbiamo sempre fatto. L’anno scorso avevano Antonucci che ha fatto la differenza, quest’anno hanno messo su un bel gruppo. Daremo il massimo come sempre. Far gol al San Nicola? Mi piacerebbe tantissimo, non vedo l’ora. Manca quello per sbloccarmi”.