Non è ancora tempo di bandiera a scacchi, ma in casa Bari l'obiettivo è davvero molto vicino. Merito del 2-1 al Portici, che porta il gruppo di Giovanni Cornacchini a due punti dalla promozione in Serie C quando alla fine del campionato mancano tre turni. Il vantaggio di otto punti sulla Turris permette di individuare nella trasferta del Giovedì Santo a Troina il momento giusto per celebrare il ritorno tra i pro. "Abbiamo vinto una partita importante, anche perché siamo alla fine della stagione e contro queste squadre non è mai semplice - è l'entusiasmo del presidente Luigi De Laurentiis al fischio finale - sapevamo che non sarebbe stato un campionato semplice. Ho fatto i complimenti al mister e ai ragazzi nello spogliatoio".
Nel pomeriggio del San Nicola sono andati a segno Valerio Di Cesare, a quota 7 reti in campionato, e Simone Simeri. L'uomo più atteso, che ha dato il via alla festa sotto la curva a fine partita. Antipasto di quel che sarà. "In questi mesi si è creato un bel gruppo tra staff, squadra e collaboratori - la visione di De Laurentiis - volevamo costruire un'azienda di famiglia e così abbiamo fatto. Oggi ci godiamo i risultati di questo affiatamento. Cornacchini? Ora pensiamo a questo campionato, ci sarà tempo per sedersi a parlare del prossimo".
La copertina sul campo è di Simone Simeri, che con il colpo di testa del 2-1 ha interrotto un digiuno che perdurava da due mesi e ha toccato quota 11 reti in stagione. Stacco sul primo palo su invito di Floriano, un film già visto in stagione a Gela. Il numero 9 ha pareggiato il centro del cognato Michele Di Prisco, che aveva firmato l'1-1 del Portici. Nel derby di famiglia, il sorriso più largo è il suo.
"Roberto mi ha messo una gran palla, non ne scopro certo io le qualità. Volevo scusarmi dopo l'espulsione di Palmi di tre settimane fa, avevo lasciato la squadra in nove - è il suo commento - dovevo restituire qualcosa a tifosi e società. Poi in settimana è stato il mio compleanno, non c’era modo migliore per festeggiare entrambe le cose". La dedica è "per me stesso, ho vissuto due settimane molto dure. Ho lavorato a testa bassa e ho risposto sul campo". Come tutta la squadra, che è corsa ad abbracciarlo dopo il gol vittoria.