Accoglienza caldissima all'arrivo in aeroporto, aspettative elevate e voglia di centrare una Serie A che, dopo l'ultima apparizione nel 2010-11, è rimasta sempre lontana dalla città di Bari. Antonio Floro Flores, da nuovo rinforzo di lusso del mercato biancorosso di gennaio, si prepara a vivere la sua prima volta da attaccante del Bari al "San Nicola", dopo il debutto contro il Cittadella. "Non vedo l'ora. Lo stadio è uno spettacolo, i tifosi fantastici - le parole dell'attaccante al Corriere dello Sport - La prima al San Paolo? Impossibile dimenticarla, fu magica. Come la nascita di un figlio. Un' emozione indescrivibile. E' la cosa più bella che mi sia capitata. Mi sentivo il re del mondo. Mi fece debuttare Emiliano Mondonico, che era subentrato a Zeman dopo sette partite".
In quel Napoli c'era anche Franco Mancini, scomparso prematuramente nel 2012. "Eravamo amici, una persona eccezionale. Amava Bob Marley e tutta la musica giamaicana. Una volta in allenamento gli feci un gol con "lo scavino" e lui non la mando giù. Mi rivestii in fretta per chiedergli scusa ma fui costretto ad aspettarlo per altre tre ore. Era l'ultimo a lasciare il campo". Tempo di pensare al presente ora, contro una ex per Floro Flores come il Perugia: "Fu un'annata veramente stupenda con Colantuono, ma ora mi preme solo il bene del Bari. Il passato è passato. Guardiamo avanti, dobbiamo vincere, magari con un mio gol: una vittoria rappresenterebbe un'iniezione di fiducia a tutto il gruppo dimostrando che il Bari c'è. Non abbiamo alternative, come sempre in B devi correre e lottare altrimenti i risultati non arrivano. Bari è una piazza importante che merita di tornare al più presto nel calcio che conta. E' un piacere e un onore indossare la maglia del Bari. Un pubblico cosi in B è veramente sprecato".
Un ritorno in B, quello di Floro Flores, che l'attaccante ha spiegato così: "Mi è piaciuta l'idea di mettermi in gioco a Bari in serie B. Ho tanta voglia di affrontare una nuova sfida importante. Non l'avessi avuta sarei rimasto dove ero. Sono stato veramente bene ovunque. Passando dal Napoli al Perugia, dall'Arezzo all'Udinese, dal Genoa al Sassuolo e poi al Chievo mi sono tolto tantissime soddisfazioni, tranne un paio di parentesi negative nella Sampdoria e a Granada". A Bari ritroverà Brienza: "Ciccio è un giocatore straordinario che ha fatto spesso la differenza anche in A figuriamoci in B. Insieme speriamo di poter dare al Bari una mano. Penso e spero di poter fare per il Bari tutto quello che occorrerà. Mi adatto a fare un po' di tutto mettendomi al servizio della squadra. Il primo anno con Gustinetti all'Arezzo facevo la 2ª punta, poi Conte mi impiegò da prima. A Udine, Sassuolo e Verona facevo l'esterno. Non ho problemi".