Aveva annunciato il suo arrivo a Bari con una "storia" su Instagram, nella quale si presentava con appariscenti occhiali da vista e sguardo felice. L'unico modo per reagire a tre infortuni gravi al ginocchio destro, come quelli incassati negli ultimi quattro anni. Alla maglia biancorossa Emanuele Suagher chiede tranquillità e risultati: "Sono felice di essere qui, ogni volta che si sta fuori si sta male: vedere giocare gli altri è dura-ha spiegato in sede di presentazione il 24enne di Romano di Lombardia-ora è arrivato il mio momento e sono carico e voglioso di dimostrare quanto valgo. "Sto molto bene, mi stavo allenando con l'Atalanta da un mese e mezzo. Non vedo l'ora di ricominciare: sono stato fuori cinque mesi anche quest'anno". E' arrivato in prestito con opzione di riscatto e controriscatto dall'Atalanta che sta conquistando titoli e copertine in serie A: "Dispiaciuto per il ko estivo? Certo, mi sarebbe piaciuto esordire con l'Atalanta dopo 16 anni di trafila".
La cresta bionda è andata via e ha lasciato il posto a una barba folta. A Bari, assicura, sarà tempo di vedere il Suagher 4.0. Un legame nato nel 2014, quando da avversario scese in campo al San Nicola: "Il Bari mi cercava da 15-20 giorni, ho avuto anche altre offerte ma la mia prima scelta era sempre stata questa. Ricordo l'inno del San Nicola, mi venne la pelle d'oca. Conosco bene mister Stefano Colantuono, ho vissuto tre ritiri estivi ai suoi ordini ai tempi di Bergamo: so cosa vogliono e che tipi sono lui e il direttore Sogliano". Il suo cognome nasconde origini austriache, ma per la seconda esperienza al Sud dopo Crotone sceglie un diktat eloquente: "Quando gli avversari vengono qua, occorre fare capire quanto conta giocare a Bari. Remuntada? E' un termine inflazionato. Dobbiamo pensare a non sbagliare nessuna partita, il tempo è sufficiente per accorciare tanto in classifica".
Energico e "cattivo al punto giusto", come le nove ammonizioni in 10 partite di A l'anno scorso a Carpi testimoniano ("Che duelli con Balotelli a San Siro e Mandzukic a Torino"), Suagher ha tra i suoi modelli "Terry e Materazzi". Non proprio due teneri, per intenderci. Il biglietto da visita è quello di una carriera sviluppata con tanti colleghi che hanno fatto strada: "Vengo dal vivaio di Baselli, Zappacosta, Molina e tanti altri ottimi calciatori". In Puglia ritroverà tanti volti noti: ha già incrociato Daprela, Fedele, Martinho, Sabelli a Carpi, Brienza e Basha a Bergamo. Suagher ritrova volti noti: "Sono bravi ragazzi e ritrovarli qui mi permetterà di ambientarmi prima. Sarà tutto più facile". Il primo battesimo in biancorosso, intanto, è già arrivato ieri sera nella cena con la tifoseria per celebrare i 109 anni del club: "E' stato un bel bagno di folla, mi ha fatto subito capire il peso della maglia che indosserò". A breve lo raggiungeranno in Puglia la compagna Giada, la figlia Sophia e il loro bulldog francese. Ad attenderle ci sarà Suagher, pronto a tornare "il Ministro della Difesa", come lo avevano ribattezzato a Carpi e dintorni.