Sul gong lo ha cercato il Parma, ma la parola data al Bari è stata più forte. Riccardo Fiamozzi è l'ultimo arrivato in casa biancorossa: spinta e sostanza sulla fascia destra di difesa la missione richiesta al difensore classe 1993 arrivato dal Genoa dal direttore sportivo Sean Sogliano e da mister Fabio Grosso. Timido ma determinato, si è presentato in conferenza stampa con una premessa: "C'era stato l'inserimento del Parma -conferma- ma l'insistenza del Bari e il blasone di questa piazza sono stati determinanti per questa scelta". Una trattativa ideata da quasi un mese, che ha vissuto un'impennata nell'arco di 48 ore. Fiamozzi non si nasconde: "La trattativa è stata lunga, il direttore mi stava cercando da un pò di tempo ma stavo attendendo chiarezza circa la mia situazione a Genova: il Genoa non mi lasciava andare via, poi c'è stata una svolta e nell'arco di due giorni abbiamo chiuso l'affare".
A Bari ha ritrovato Sogliano, che nel 2011 l'aveva portato a Varese. Fiamozzi, 18enne, proveniva dal Milan Primavera: "Ho giocato con Verdi, De Sciglio, Merkel". Compagni con percorsi più o meno luminosi, a differenza delle prime sensazioni del laterale di Mezzocorona, terra di Teroldego e scatti: "Molto positive, sono felice di essere qui perchè la società è molto blasonata e merita veramente il meglio che si possa augurare". Qualche volto noto nello spogliatoio c'è già: "L'impatto con i compagni è stato ottimo, conoscevo già Improta e Busellato. Sabelli? La concorrenza fa solo bene, è uno stimolo e ti spinge sempre a dare il massimo in allenamento: conosco Stefano personalmente, abbiamo avuto diverse esperienze insieme nelle Nazionali giovanili e non vedo l'ora di scendere in campo". La ricetta in campo? "Non mi piace presentarmi da me, preferisco essere giudicato per le mie prestazioni. Prima si copre, poi si va in avanti". Corsa e assist, ma non chiedetegli gol: "Ne ho segnato uno solo tra i professionisti, con la maglia del Varese contro il Pescara, ha nevicato d'estate poi". E giù risate.
Il recente passato è stato segnato da un rocambolesco ko in semifinale playoff contro il Carpi con la maglia del Frosinone: "A livello personale sono stati sei mesi belli, ho trovato continuità ed è un peccato aver chiuso la stagione in quel modo". La Serie A: vissuta a metà a Pescara, dove andò via a gennaio nell'anno della promozione, accarezzata a Frosinone, assaggiata con il Genoa: "Mi manca vincere un campionato. E' una cosa molto bella e stimolante, un obiettivo di tutti i calciatori". A Bari è arrivato in prestito con diritto di riscatto (e obbligo in caso di promozione). Nella speranza di trovare una casa dopo tanti trasferimenti: "Stanco di girare in prestito? Quando il Genoa mi ha prelevato dal Pescara due stagioni fa, ho trovato una buona situazione con Gasperini, poi le cose sono cambiate e ora c'è questa nuova avventura da affrontare". Con Fabio Grosso in panchina: "Un onore essere allenato da un ex campione del mondo". Sulle spalle avrà il numero "29, è stato il giorno del mio acquisto da parte del Genoa (gennaio 2016, ndr)". La Tim Cup alle porte, con la Cremonese attesa sabato al San Nicola, non gli fa paura: "Ho fatto tutta la preparazione con il Genoa, sono pronto per giocare anche se non sono ancora al 100 per cento. Io sono qui per dare il massimo per mister, società e compagni: se ci sarà occasione sabato, sarò in campo".