Sorride e si confida ai microfoni di gianlucadimarzio.com il difensore romano, che è tornato a Bari per “riprendere un progetto e riportare questa società in alto”. Già, perché in Puglia era arrivato nell'estate 2015 dal Brescia: esordio con espulsione contro lo Spezia, seconda parte di stagione da protagonista con Camplone in panchina (“Era andato via anche Sabelli, non c'erano tanti soldi ma abbiamo fatto una grande seconda parte. Forse il rammarico è stato quello, mantenendo quella squadra avremmo potuto farcela anche noi” racconta) e l'addio ai playoff con quel ko nei quarti contro il Novara. Di Cesare ricorda ancora quella notte al San Nicola: Bari sotto di tre reti, capace di approdare ai supplementari con la doppietta di Rosina e la rete di Puscas, poi punito da Galabinov in 11 contro 10. “A quella partita ancora ci penso” assicura, così come alla notizia del fallimento estivo, incassata da spettatore: “Quando sono andato via, mai avrei pensato a una cosa del genere. Io volevo andar via, ho scelto il Parma e per me è stata una grandissima esperienza”. Prima del ritorno in Puglia, maturato attraverso un triplice e costante dialogo con altri due senatori come Brienza e Bolzoni: “Ci siamo sentiti prima di prendere questa decisione, poi con Ciccio ci avevo anche giocato insieme e anche con Bolzoni – ricorda Di Cesare - Purtroppo il mercato per la prima volta è finito il 14 agosto, mi ero anche operato al menisco e non avevo potuto sostenere la preparazione con la squadra. Giustamente mi sono ritrovato fuori lista: non potevo andare in Serie B, potevo andare solo in Serie C. Mi è capitata la possibilità Bari e mi sono detto: riproviamo”.
(credit foto: Domenico Bari)