Un girone condotto in vetta dall'inizio alla fine, i record sugli spalti nel corso della regular season, un ds in piena empatia con la piazza e la festa promozione sul campo di Latina, dove otto anni prima si era consumata una drammatica eliminazione dai playoff per la Serie A. Il Bari torna in Serie B dopo quattro anni di assenza, con nel mezzo un fallimento societario e la ripartenza dai dilettanti. I biancorossi hanno vinto il gruppo C con 75 punti (sarebbero stati 79 sul campo senza il caso Catania) e con tre turni di anticipo.
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La stagione del Bari
É partita tra mille incognite: quelle di una squadra che ha cambiato pelle e guida tecnica nell'estate 2021, passando dal fallimento playoff e dalla gestione Auteri alle mani di Michele Mignani, con il ds Ciro Polito a guidare una rivoluzione fatta di ben 40 operazioni in entrata e in uscita tra agosto e gennaio. I contagi da Covid nel ritiro di Storo hanno condizionato il lavoro dello staff tecnico ma non il rendimento del gruppo. Le principali novità in arrivo? Terranova, Pucino e Ricci in difesa, D'Errico e Botta a centrocampo, Cheddira in attacco. Dopo il ko all'esordio in Coppa contro la Fidelis Andria e l'1-1 alla prima di campionato contro il Potenza, il Bari ha iniziato a correre: otto vittorie di fila fino al derby di Foggia, pareggiato per 1-1 al San Nicola (oltre 20mila spettatori, primo record di stagione) poi due blackout in tre settimane: ko a Francavilla Fontana e Castellammare di Stabia. Incidenti di percorso superati, tanto da chiudere il 2021 in vetta e a +7 sul secondo posto.
Un trend confermato anche nel 2022, nonostante i tanti infortuni e una pelle ulteriormente cambiata a gennaio: dentro Maiello, Galano e Misuraca, fuori in sette (tra questi anche Marras e Di Gennaro). Il momento chiave del campionato va da fine febbraio a metà marzo. Tre istantanee: Mallamo che con un formidabile destro al volo evita la sconfitta nel derby di Foggia, Citro che sceglie il 92' di Bari-Virtus Francavilla 2-1 per segnare il suo primo gol stagionale in biancorosso andando in slalom in un acquitrinio, D'Errico che con un destro a giro firma la vittoria nello scontro diretto di Catanzaro. Risultato? Bari a +10 sul secondo posto. Le vittorie contro Juve Stabia e Vibonese avvicinano l'obiettivo, il pari contro la Fidelis Andria davanti a 25mila tifosi rinvia l'appuntamento solo di una settimana. Il 3 aprile 2022 è il giorno del ritorno tra i pro: il sigillo vincente sul campo di Latina è quello di Mirco Antenucci.
Come gioca il Bari: il modulo
Il dogma è il 4-3-1-2, la postilla è che non ci sono posti da titolare assicurati. Michele Mignani ha costruito il suo Bari su queste due direttrici: linearità tattica e chiarezza con i suoi giocatori. Ruben Botta ha rappresentato il faro irrinunciabile nella prima parte di stagione, fino al ko al menisco rimediato il 23 gennaio contro il Catania: trequartista, terza punta, regista autorizzato a isolarsi in fascia, è dai piedi del 10 argentino che è passata gran parte delle idee di gioco del Bari 2021/22. Altri principi chiave? I due attaccanti molto larghi in fase di non possesso, gli interni di centrocampo che accompagnano la manovra, i terzini che si alternano quando c'è da spingere. Senza rinunciare al difensore in più quando c'è da difendere il risultato a gara in corso.
L'allenatore del Bari: Michele Mignani, l'equilibratore
Durante tutto il corso del campionato, a regnare in casa biancorossa è stato l’equilibrio negli atteggiamenti, anche davanti a grandi vantaggi in classifica o dichiarazioni pungenti da parte dei rivali. Una dote che appartiene senza dubbio a Michele Mignani. Arrivato in Puglia dopo la delusione playoff di Modena e la finale promozione persa nel 2018 a Siena, l'allenatore di Genova ha festeggiato al meglio i suoi 50 anni in panchina: guidando la squadra con serenità, gestendo i momenti di difficoltà (vedi la sconfitta per 2-3 di febbraio contro il Campobasso) senza scomporsi e non temendo il curriculum quando c'è stato da optare per esclusioni eccellenti, come successo anche con D'Errico e Antenucci. Identikit di un capitano in campo, condottiero silenzioso ma efficace in panchina. Pronto ora per la prima volta in Serie B da allenatore.
La stella: Mirco Antenucci
Sul campo la firma più pesante è stata quella del lupo di Roccavivara. Per lui la stagione 2021/22 è stata quella della rinascita: messo in discussione dopo l'annata con Auteri in panchina, ha deciso di restare a Bari prolungando di un anno il suo accordo con il club biancorosso su precisa richiesta di Mignani e Polito. I frutti sono arrivati, anche se non con effetto immediato. L'avvio di stagione non è stato dei più semplici: gol contro il Monterosi dal dischetto, rigore sbagliato contro la Paganese, tre panchine tra fine settembre e metà ottobre. Di lì Antenucci, a 37 anni, ha dimostrato la voglia di conquistarsi il posto di un ragazzino: otto gol in otto partite tra metà novembre e fine dicembre, il superamento di quota 50 con il Bari e 200 in carriera. Fino al pomeriggio di Latina, con quel sinistro strozzato dalla deviazione di un avversario ma che lentamente finisce in rete e apre le porte dei festeggiamenti in direzione Serie B.
Da Cheddira a Di Cesare, gli altri protagonisti
Nel cammino biancorosso verso la Serie B ci sono però tanti co-protagonisti. Da Walid Cheddira, spalla di Mirco Antenucci con mezza dozzina di gol e 4 assist, a Emanuele Terranova, leader della difesa alla prima volta in C in carriera. Mattia Maita ha rappresentato il volto del giocatore irrinunciabile per Mignani (nessuno ha giocato più minuti di lui), Andrea D'Errico è stato la scheggia in grado di cambiare ritmi di gara e far male agli avversari. Simone Simeri e Daniele Paponi hanno segnato gol decisivi nella prima parte di stagione, Alessandro Mallamo è stato garanzia di versatilità e affidabilità anche dalla panchina. Fino a Valerio Di Cesare, capitano che era tornato a Bari in D per partecipare alla risalita e non si è fermato nemmeno davanti a un crack al ginocchio: tornato in campo in 100 giorni, il 24 aprile è stato lui ad alzare la coppa della vittoria del campionato sul prato del San Nicola, dopo lo 0-2 contro il Palermo.
Tifoseria, ambizioni, riscatto e qualità: per questo il Bari si candida a un ruolo di protagonista nella Serie B 2022-2023, campionato che per blasone e nomi presenta ai nastri di partenza un organico che assomiglia a quello di una "A-2".