Da Kevin Prince Boateng, al ritorno al gol ieri sera in Milan-Fiorentina 2-0, a Kingsley Boateng, numero 7 del Bari in rampa di rilancio con Andrea Camplone. Ancora a secco di reti in questa stagione, con due partite da titolare collezionate su una dozzina di incontri complessivi disputati, il 22enne scuola Milan aveva trovato la via del gol venerdì sera a La Spezia, trovando però un discusso annullamento per mano dell'arbitro Di Paolo: "Credo che l'arbitro abbia sbagliato valutazione, il gol era regolare: Rosina non aveva chiesto la distanza e anche lo stesso Di Paolo ha iniziato a seguire l'azione per poi tornare sui propri passi. Nel calcio però gli errori ci stanno".
Esterno nel 4-3-3 o nel 4-2-3-1 con Nicola, seconda punta nella prima edizione del Bari di Camplone. Un dilemma che Boateng ha vissuto anche in Under 21: "Mi trovo bene sia vicino alla punta che come esterno, in un'identità di gioco ben precisa conta poco la posizione di partenza in campo, conta lo sviluppo del gioco, Con mister Nicola puntavamo subito ad arrivare in porta con meno fraseggio, mentre mister Camplone ci chiede un'identità di gioco precisa. E' arrivato da poco quindi non abbiamo avuto tantissimo tempo per mettere in atto la sua richiesta: ci ha chiesto un cambio di mentalità e credo che si sia visto a La Spezia". Una presenza dal 1' in stagione con Nicola, idem con Camplone su una sola partita: "Mister Nicola mi vedeva come l'uomo in più, che poteva cambiare le carte a partita in corso, mentre Camplone mi ha lanciato dal primo minuto".
Sabato arriva il Vicenza: lo scorso anno Boateng fu lanciato contro i veneti per 15 minuti, sufficienti a conquistare la fiducia per le successive sei partite da titolare: : "L'anno scorso è stata la partita che mi ha lanciato. Quest'anno, dopo alcune sfide non positive , spero di rilanciarmi e magari di trovare la prima rete stagionale con il Bari". Il Vicenza degli ex Galano e Ebagua al "San Nicola", poi Pescara, Crotone e Avellino. Sfide di alta quota nei prossimi quattro incontri del Bari: Boateng non le reputa però le sfide della verità. "Sono partite che valgono come le altre: tutte valgono tre punti a vittoria. Preferisco parlare di 20 finali, come ha fatto il mio compagno di squadra Di Cesare, di qui alla fine". Gennaio mese di calciomercato, chiosa doverosa su retropensieri autunnali che vedevano l'esterno classe 1994 sul piede di partenza: "Se ho mai pensato di lasciare il Bari? Io penso solo a dare il meglio, personalmente mi sono sempre impegnato e ho aspettato il mio turno: ora voglio fare gol e ripagare la fiducia avuta".
LUCA GUERRA