25 reti in 35 partite per Luis Suarez in stagione e un'altra ennesima grande annata per il Pistolero del Barcellona, che forma con Lionel Messi e Neymar un tridente irresistibile. Proprio sul Barcellona, sui suoi inizi, sulla sua vita privata e anche sull'episodio del morso a Chiellini, ha parlato il Pistolero in un'intervista rilasciata ai microfoni de "El Transistor", in onda su OndaCero: "La gente pensa che sia facile la vita di un calciatore. In realtà ti fa perdere molte e cose e ti proibisce di farne altre. Mi sono pentito di non aver studiato da piccolo, essendo un genitore avrei potuto dare un esempio migliore ai miei figli, invece purtroppo non posso dar loro consigli su molte cose. Ho avuto un'infanzia complicata soprattutto per la separazione dei miei genitori quando avevo 8 anni. Non sono riuscito ad avere rapporti con mio padre, non mi ha potuto consigliare su nulla. Ho lavorato fin da piccolo con mio nonno, è stata lui la figura paterna che mi è mancata. Pensavo che sarei riuscito a fare tutto, ma ho avuto alcune difficoltà: poi mi ha aiutato uno psicologo". Una vita con tanti sacrifici e per questo il Pistolero scende in campo in favore dei più piccoli: "Ero molto piccolo quando arrivai a Barcellona le prime volte, vidi il negozio ufficiale del Camp Nou e pensavo che sarebbe stato fantastico giocarci e avere tutte quelle scarpe. Adesso regalo molte paia di scarpe, le mando soprattutto alle squadre giovanili in Uruguay. So che hanno diverse necessità". Adesso è uno dei leader di quel Barcellona che sognava fin da piccolo e infatti svela..:"Ci sono stati dei contatti con il Real Madrid, ma quando si è inserito il Barcellona non ho avuto dubbi. Luis Enrique? Un pò ci ha sorpreso. Sappiamo che il ruolo dell'allenaatore è molto difficile e consiste in ore e ore di lavoro. Lui ha bisogno di staccare, è un genitore e i figli hanno un'età che è da godersi tutta in quanto padre. La Liga? Un mese fa pareva un discorso chiuso. Adesso dipendiamo da noi stessi, pero è molto complicato". E sul rapporto con Messi e Neymar: "Noi tre ci troviamo molto bene perché nessuno è geloso dell'altro: Ney ci fa sempre ridere e Messi è semplicemente il giocatore più forte della storia. Un grande, non solo in campo ma anche fuori: la sua accoglienza quando sono arrivato è stata strepitosa. E sul match di ritorno con il Psg: "Se questo club vuole fare la storia deve scendere in campo con la grinta e l'ambizione di ribaltare questi match. Se siamo stati capace di fare 4 gol al Bernabeu la scorsa stagione, possiamo farlo anche al Psg al Camp Nou. E la parentesi più triste e difficile della carriera di Luis Suarez: "E' stata quella cominciata dopo il morso a Giorgio Chiellini: Mi si può sanzionare, però proibirmi di andare a un evento sportivo è la cosa più ingiusta che ho dovuto subire. Non mi è stato nemmeno permesso di poter andare ad un allenamento di mio nipote. Mi ha fatto male, come mi hanno trattato, Ho sbagliato però sono un essere umano. Mia figlia sapeva tutto e mi chiedeva assieme a mio figlio come mai non giocassi, loro anche sapevano che avevo sbagliato".
Data: 03/03/2017 -