Messi è argentino, ma Barcellona è la sua casa. Da anni, da quando era un ragazzino. Da lì magie, gol e trofei. Difficilissimo, se non impossibile, immaginarlo con una maglia diversa da quella blaugrana. Anche se un po' di paura a tifosi e dirigenti l'ha messa: "Mi piacerebbe giocare di nuovo nel Newell's", le sue parole.
Da lì le solite voci su presunte clausole ed incredbili addi, ma a tranquillizzare tutti ci ha pensato lo stesso presidente Josep Maria Bartomeu, che è chiamato ad immaginare e prevedere un Barcellona senza il suo fenomeno - l'età in fin dei conti avanza per tutti - ma che allo stesso tempo non ha nessuna intenzione di lasciarlo andare: "Stiamo preparando l'era post Messi - ha spiegato a The Associated Press - ma continuerà ad essere il nostro leader per i prossimi due o tre anni".
E poi per una bandiera così c'è un futuro nel club che vada anche oltre al campo: "Non ho dubbi che, dopo che avrà terminato la sua carriera calcistica, rimarrà legato a questa squadra per il resto della sua carriera" - ha detto ancora Bartomeu - gli faremo un contratto a vita". Da trascinatore a dirigente o chissà quali altri incarichi.
Il presidente blaugrana ama fare un paragone: "Faccio sempre un confronto con Pelè, bandiera di un singolo club in Brasile (il Santos)". Anche se la leggenda brasiliana terminò la sua carriera nei New York Cosmos. Il Newell's Old Boys spera che la storia possa ripetersi.
Un Messi che ha dimostrato anche contro il Celta Vigo di meritarsi un rinnovo a vita. Tripletta per il numero 10 argentino e ottavo gol in questa Liga.
Chiosa finale anche su Valverde, criticato da molti per i recenti risultati ritenuti non convincenti: "Crediamo in lui, è l’allenatore ideale per questa fase che stiamo attraversando, in grado di combinare correttamente il mix fra i giocatori più esperti, che hanno già vinto tanto in carriera, e i giovani arrivati di recente. Questo legame è importante, solo così potremo crescere, e il nostro mister attuale ha le capacità per riuscire in questo intento”.
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