Inter, Spalletti: "Ko che non va bene. Così non lasci il segno"
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Data: 24/10/2018 -

Inter, Spalletti: "Ko che non va bene. Così non lasci il segno"

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L'allenatore nerazzurro sgrida i suoi dopo il ko del Camp Nou: "Non riuscivamo a capire cosa volevamo fare. Non puoi venire qui e puntare sul contropiede per 90'. Così non lasci il segno"
L'allenatore nerazzurro sgrida i suoi dopo il ko del Camp Nou: "Non riuscivamo a capire cosa volevamo fare. Non puoi venire qui e puntare sul contropiede per 90'. Così non lasci il segno"

Sette vittorie consecutive, sgretolate nella notte del Camp Nou. All'Inter non riesce costruire l'ottava meraviglia e si arrende ad un Barcellona mai straripante ma comunque alla fine vittorioso. I nerazzurri tornano alla sconfitta dopo il ko di Parma dello scorso 15 settembre, un passo falso però indolore considerato il pareggio fra Psv e Tottenham nell'altra gara del girone: "E' vero, è un risultato che rende la classifica più bella - spiega Luciano Spalletti ai microfoni di Sky Sport nel post partita - ma non dobbiamo vedere cosa fanno gli altri se abbiamo l'ambizione di diventare importanti. Abbiamo giocato una partita al di sotto delle nostre possibilità e questo non deve accadere. Così non va bene".

Tuona l'allenatore nerazzurro, lo fa con parole chiare: "Ciò che mi fa più dispiacere è il primo tempo - ha continuato - volevo una squadra che desse di più dopo essersi conquistata il privilegio di giocare partite del genere. Lo avevamo fatto nei primi due incontri, invece oggi non siamo stati coraggiosi nel far girare la palla, nel creare spazi per i nostri tentativi. Loro hanno interpretato bene il nostro atteggiamento e ne hanno approfittato. Serviva un carattere diverso, perchè queste sono notti che ti possono far crescere in autostima".

La differenza con il Barcellona, dunque, c'è ancora: "Fanno viaggiare la palla più veloce - ammette Spalletti - sono più creativi, riescono a capire ciò che può succedere, guardano oltre a quello che già c'è. Noi non siamo stati capaci di tenere la palla, di tenere bassi gli avversari e di creare superiorità numerica in mezzo al campo. Non riuscivamo a capire ciò che volevamo fare. Non puoi pensare di venire qui e di puntare sul contropiede per novanta minuti. Così non lasci il segno".




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