Mino Raiola torna a fare parlare di sé e lo fa attraverso le pagine del Financial Times. Il potentissimo agente italo-olandese ha raccontato, tra le altre cose, la vicenda legata alla cessione di Pogba, passato questa estate dalla Juventus al Manchester United per una cifra record: "Quello che vedete è il risultato finale di un lavoro lungo" - dichiara Raiola - "Ho pianificato per due anni questo accordo del Manchester United con Paul Pogba. Lui poteva andare in tutti i top club. Il Real Madrid aveva appena vinto la Champions League, là sarebbe potuto diventare un trofeo. Ma solo al Manchester poteva essere la stella. A Mourinho servivano sia lui che Ibrahimovic. Percentuale? In affari del genere non guadagnano solo le società".
Raiola fa anche un tuffo nel passato con i ricordi, e torna al primo passaggio, a percorso inverso, quello che portò Pogba da Manchester a Torino: "La Juventus lo voleva a tutti i costi, ma i bianconeri sono un club che tradizionalmente ha poca pazienza con i giovani. Allora dissi a Pual che probabilmente non era una buona scelta, ma lui si era fissato con la Juventus, mi diceva che nella sua vita ha sempre scelto la strada più difficile. Quando comunicai al Manchester la decisione di Paul di non rinnovare Ferguson mi disse 'sei un coglione' ".
Si parla anche di Balotelli: "Ha scelto di non mettere il calcio in cima alle priorità della sua vita. Io rimpiango un solo errore, quello di far passare Mario Balotelli dal Manchester City al Milan, e di lasciarglielo fare contro il mio volere. Gli avrei dovuto dire: 'avrai successo col Manchester City'. Punto. E se l'avessi fatto sono sicuro che l'avrebbe avuto e ora la sua storia sarebbe diversa".
Infine durante l'intervista Raiola racconta del primo incontro avuto con Luciano Moggi: "Mi fissò un appuntamento per le 11, ma quando arrivari al suo ufficio c'erano almeno 25 persone. Dopo un po' di attesa chiesi alla segretaria quanto mancasse e lei mi disse che quelle persone erano tutte lì per parlare con Moggi. Allora me ne andai. Lo rincontrai al ristornate. Gli feci presente che quella attesa era stata poco gentile nei miei confronti. Lui replico dicendomi: 'Devi essere gentile tu con me, altrimenti scordati di vendere i tuoi giocatore in Italia".