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Data: 10/10/2016 -

Balo, Pogba, Sansone e gli altri: top 11 e flop 11 del calciomercato in Europa

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Gong, fine del calciomercato. Sembra ieri, eppure dal 31 agosto è già passato un po' di tempo. I campionati sono entrati nel vivo e si può già tracciare un primo, parziale bilancio dei colpi piazzati durante la sessione estiva 2016 dalle squadre europee. Aspettative: rispettate o disattese? Cifre: giustificate o esagerate? Rendimento: balbettante o scoppiettante? Sì, è ancora presto per un giudizio definitivo: per i giocatori scelti a far parte di queste potenziali top 11 e flop 11 non si tratta di bocciature o consacrazioni. Ragionando in termini automobilistici, è un po' come misurare il primo intertempo di un ipotetico giro che si concluderà a fine stagione. Chi è già scattato? Chi in ritardo? Liga, Bundes, Premier, Ligue 1, Eredivisie... Diamo un'occhiata:

TOP 11 - (3-4-3): Jones (Feyenoord); Stones (Man. City), Glik (Monaco), Mercado (Siviglia); Mané (Liverpool), Vazquez (Siviglia), Xhaka (Arsenal) Pione Sisto (Celta Vigo); Sansone (Villareal), Dembele (BVB), Balotelli (Nizza).

DIFESA: Se il Feyenoord è primo in Eredivisie è merito anche della solidità difensiva. E Brad Jones, portiere australiano classe '82 arrivato per 750.000 € dal Nec Nijmegen può vantare 6 clean sheet su 8 presenze, con soli 2 gol subiti. Davanti a lui la linea a tre con John Stones, centrale classe '94 titolare fisso del City di Guardiola che comanda in Premier: affare da 60 milioni è vero, ma investimento che comincia a dare i suoi frutti; Kamil Glik, arrivato al Monaco dal Torino e già 3 volte in gol su 13 presenze; Gabriel Mercado, terzino destro 29enne del Siviglia che, nonostante sia al primo anno in Europa (arrivato dal River Plate per 4,5 milioni), è una pedina importante nello scacchiere di Sampaoli.

CENTROCAMPO: Nel Liverpool "rock" di Jurgen Klopp spiccano gli assoli di Sadio Mané, acquistato per ben 38 milioni dal Southampton: 7 presenze, 3 gol e 3 assist per il l'ala senegalese. Ricordate il suo gol all'Arsenal? Completano il reparto Granit Xhaka, arrivato all'Arsenal dal 'Gladbach per una cifra tra i 40 e i 45 milioni e che si è ritagliato un ottimo spazio nel positivo avvio di stagione dei Gunners; Pione Sisto, danese classe '95 del Celta Vigo che sta cercando di non far rimpiangere Nolito: non facile, ma il Celta ha 6 milioni di buoni motivi e due gol (di cui uno al Barça) per credere in lui; infine Franco Vazquez, il mudo andato via da Palermo in cerca di nuovi stimoli, trovati a Siviglia alla corte di quel Sampaoli che, attualmente, precede in classifica anche il Barcellona. E Vazquez è uno dei suoi segreti.

ATTACCO: Balotelli, come non partire da lui? Quella di Nizza sembra una nuova vita: già 6 gol in 5 presenze e un atteggiamento positivo. L'azzurro della Nazionale è il prossimo obiettivo, senza perdersi per strada la costanza di rendimento che finora ha avuto. Con lui un altro italiano: Nicola Sansone sta conquistando Villarreal a suon di gol da distanze siderali (4 gol in totale) e belle giocate. 13 milioni ben spesi e l'unico rammarico di aver abbandonato subito il sogno Champions League. Il tridente è completato da Ousmane Dembélé: francese classe '97 costato al Borussia 15 milioni. Un solo gol finora ma presenze costanti e ottime prestazioni. E poi, quando da quelle parti scelgono un giovane di solito è bene fidarsi.

FLOP 11 - (3-4-3) Cillessen (Barcellona); Vrsaljko (Atletico Madrid), David Luiz (Chelsea), Digne (Barcellona); Konoplyanka (Schalke 04), Pogba (Manchester United), Renato Sanches (Bayern Monaco), Ben Arfa (PSG); Jesé Rodriguez (PSG), Zaza (West Ham), Paco Alcacer (Barcellona).

DIFESA: Essere acquistato dal Barcellona è un sogno di moltissimi calciatori. Essere pagato 12 milioni è una responsabilità non indifferente soprattutto se giochi in porta. Jasper Cillessen però, ceduto ai blaugrana dall'Ajax, il campo l'ha visto soltanto una volta. E ha preso due gol. Non proprio il massimo come inizio. L'olandese non è l'unico giocatore del Barça presente però: con lui anche Lucas Digne, 17 milioni più qualche bonus e poche presenze. Destino simile per un altro terzino che dalla Serie A è sbarcato in Liga: Sime Vrsaljko, che all'Atletico Madrid ha raccolto soltanto una presenza dopo essere stato pagato circa 16 milioni più bonus. Con loro, un ritorno di fiamma: quello di David Luiz al Chelsea: 3 presenze, due delle quali sono coincise con le dure sconfitte dei blues contro Liverpool e Arsenal.

CENTROCAMPO: "Flop" e "Pogba" sono due parole che non stanno bene nello stesso periodo. Eppure l'avvio di Paul a Old Trafford non è stato certo indimenticabile. Inevitabile creare grandi aspettative quando si è protagonisti del trasferimento più costoso di sempre: aspettative che, probabilmente, saranno rispettate col tempo. Un discorso che può essere simile anche per Renato Sanches: ancora più giovane di Pogba e quindi con ancora più attenuanti. Certo è che l'entità del suo trasferimento (cifra complessiva, bonus compresi, di 80 milioni) finora non ha fatto rima con il suo rendimento al Bayern: poche presenze e senza lasciare traccia, lui che era reduce dall'Europeo vinto con il Portogallo. Situazioni differenti quelle che stanno vivendo Hatem Ben Arfa e Jevhen Konoplyanka: il primo ha rotto con Unay Emery, che gli ha anche detto "Non sei Messi!". 6 presenze con una media di 42' a partita e un solo gol; il secondo invece, dopo una buona stagione a Siviglia, è stato coinvolto dal momentaccio dello Schalke 04, che dopo 6 giornate ha collezionato appena 3 punti.

ATTACCO: Gol, questi sconosciuti. Destino comune per tre attaccanti pagati profumatamente. Simone Zaza (25 milioni tra prestito e obbligo), complice anche un West Ham disastroso, è ancora a secco dopo 5 partite. Paco Alcacer al Barcellona è chiuso dai "mostri sacri" davanti a lui: 270' in 6 partite, media di un tempo a partita e 0 gol. Eppure è costato 30 milioni di €. Non c'è due senza Jesé Rodriguez, che ha lasciato il Real per giocare con più continuità al PSG. O almeno, questo era l'auspicio: 3 sole presenze e appena 127'. Il meglio deve ancora venire.

di Marco Bonomo e Matteo D'Aquila


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