Re in Galles, comparsa a Madrid. Così si possono riassumere gli ultimi otto mesi di Gareth Bale. Gli spareggi di giovedì non ne sono stati altro che la conferma. Perché se da una parte Ancelotti non lo convoca e non lo fa giocare in campionato dallo scorso 12 febbraio, dall’altra gioca, segna e si diverte con la nazionale di Page. Dottor Jekyll e mr Hyde. Due facce della stessa medaglia.
I motivi? A Madrid il clima nei suoi confronti è teso da tempo. Non lo vogliono più e non lo nascondono. Zidane a luglio lo aveva anche detto in conferenza stampa. “Prima se ne va meglio è”. Messaggio chiaro che non ammette repliche.
Bale tra Real e Galles
La versione ufficiale è che Gareth “non sta bene” e per questo non viene convocato da Ancelotti. Invece con il Galles - nella semifinale playoff contro l’Austria - gioca novanta minuti, inventa e fa doppietta. Classe al potere. Eppure al Real viene trattato da persona non grata.
Troppe storie e storielle lo hanno messo in cattiva luce. Non si allena bene, lascia lo stadio troppo presto e chi più ne ha più metta. Eppure in campo con la nazionale i risultati dicono cose diverse: Bale sta bene ed è ancora in grado di fare la differenza. Con i due di giovedì i gol con il Galles sono 38 in 101 partite. Mai nessuno ne ha fatti così tanti. Situazioni agli antipodi.
E poi c’è il golf. Causa delle polemiche e delle voci. “Sembra che le priorità di Bale siano il Galles, il Golf e il Real Madrid, in quest’ordine.” Galeotto fu questo intervento in radio dell’ex merengues Pedrag Mijatovic.
La risposta non si è fatta attendere. Novembre 2020, il Galles si qualifica matematicamente agli Europei e Gareth estrae una bandiera con sopra scritto: “Wales, Golf and Real Madrid, in that order”. Rivincita. Anche se in Spagna non hanno gradito. Il rapporto è ai minimi storici e in estate bisognerà trovare una soluzione.
Voglia di lasciare il segno ed essere protagonista. Bale sente il peso del Galles sulle spalle. È secondo per numero di partite giocate nella storia, 101, a cinque lunghezze dal primo posto di Chris Gunter e primo per gol fatti con 38 centri. Storia. In una nazione famosa storicamente per il rugby, Gareth sventola alta la bandiera del Galles anche nel calcio. Con buona pace del Real, degli infortuni e… del golf. “È un hobby come un altro, che male c’è?”. Intervento in scivolata, a spazzare via le polemiche.
Intanto in Galles se lo godono, tra striscioni e murales. Magari vedendo i due gol di giovedì qualcuno a Madrid aprirà gli occhi e rivaluterà il suo impiego. Nel frattempo Gareth sta bene, tra gol, swing e sorrisi.