Una pallina per disegnare il futuro. Perché il Napoli passa da Nyon, ‘Oui’: un orizzonte tutto francese. E un po’ italiano, anche. Della serie: vedi Nizza e leggi “Balotelli back to Italy”. Anzi, lo senti proprio. Parola di Giorgio Marchetti, l’erede di Infantino nei sorteggi d’Europa. L’uomo dell’urna, quella che ha decretato l’avversario del Napoli per questo preliminare di Champions League. E sarà spettacolo. Fantasia. Questione estetica, di bel gioco. Azzurro e rossonero. Italia e Francia. Napoli e Nizza. Il mare. E la voglia soprattutto, quella di vivere da protagonisti l’Europa.
Fastidiosi e fantasiosi
Niente
fortuna, almeno per ora. Sarri ‘becca’ la squadra più temibile,
o comunque la meno abbordabile. Ok, ‘ma cosa vuol dire pescare il
Nizza?’. Significa giocare con i gemelli di Francia. E non sarà una passeggiata in Costa Azzurra per Sarri. Là, contro un
gruppo che crea. Diverte. Sperimenta. Plasmato da un uomo coraggioso,
Lucien Favre: l’allenatore
che fa del suo centrocampo il reparto cardine. Con gente forte, di
gamba e intelligenza. Alla Seri, talento che piace a mezza Europa.
Fino al suo collega di reparto, ‘le petit Koziello’: il volto di
un bambino, l’essenza di una pepita d’oro. Capello biondissimo e
gamba da ‘box to box’. Ah, scartato dal Cannes perché ‘inadatto
fisicamente’: cavolata.
Perché
alla fine, anche qui, è
sempre
calciomercato. E
allora via con Dalbert, terzino sempre più lontano dalla difesa
rossonera. Ma niente paura, solo coraggio: perché Favre butta dentro
Malang Sarr, terzino sinistro del 1999. Già, parola chiave:
sperimentare. Per poi basarsi sulle certezze, i grandi. Sì, Balo.
Super Mario rivede azzurro
Perché quella pallina, spesso, gioca col passato. Il destino di Nyon è così: sorprende. Flaschback estivi. Momenti. Come un anno fa, sempre ad agosto: al San Paolo andò in scena un antipasto della sfida. Doppietta di Koulibaly e gol di Mertens. Ora, però, quell’amichevole si trasforma in verità. E soprattutto con un Balotelli in più. Un talento rifiorito dall’aria di Nizza. 17 firme totali per Mario l’anno scorso, l’ultima nel preliminare precedente contro l’Ajax. Due pareggi utili per qualificarsi e far vedere di nuovo a Balo l’azzurro. E l’arancione, quello della maglietta di Reina: che a San Siro, nel 2013, parò il primo rigore della carriera di Super Mario. Paratona e dormita nei giorni successivi proprio con la maglia di Mario addosso. Pigiama rossonero, storia di un Balotelli dalle sliding doors napoletane.
Fino
al tap in vincente al San Paolo, sempre in maglia rossonera: ma
quella volta il 45 era stampato sulla seconda divisa del Manchester
City. Sì, chiedere al destino. Incroci e storia. 893 chilometri.
Un bel volo e via. Un’ora e mezza, verso l’aeroporto della costa
azzurra. Ok, 'ma poteva andare meglio': vabbé, rispondiamo. In fondo di cosa deve avere paura Sarri? Beh, magari di Balo. Quell'ex Serie A che twittava così: "Ma i giocatori del Napoli? Mamma mia". Complimentoni tattici. Perché l'azzurro vuol dire tanto per Mario. Di mezzo Pia, la figlia, una bambina di Napoli. Lacrime di gioia e delusione, colpa di una panchina nel 2014: sì, proprio contro l'azzurro.
Squadre gemelle
Favre è un pensatore flessibile. Sa mettere da parte i suoi principi. Ama cambiare. La sua idea è quella di modificare sempre qualcosina. Imprevidibilità. Rombo in mezzo ed esterni belli larghi per garantire ampiezza. Semplicità. 4-2-3-1 come sistema di base. E favola, sogno sfiorato: vero miracolo l’anno scorso, finita terza ma rimasta davanti per molto tempo. Con ragazzi giovani e pronti. Forti. Come Dante, nome storico per un centrale difensivo importante. Ex centrale del Bayern Monaco e migliore amico proprio di Balotelli. Sempre assieme, tra chitarre strimpellate e parrucche per prendersi in giro. E prendersi il campo, perché il Nizza è una squadra verticale. Iniziando le azioni con i passaggi di Seri, spaccando. Segnando con tanti giocatori diversi, ma scoprendosi troppo, patendo. E allora, qual è il limite più grande? Risposta easy: la difesa. Troppo lenti Dante e Le Marchand, che spesso lasciano scoperta la linea. Perché se il Napoli teme le squadre che soffrono e si chiudono, col Nizza non ci sarà questo timore.
Questioni
di umori. Ansia rossonera, perché “è il peggior sorteggio che ci
potesse capitare”. Parola di Jean-Pierre
Rivère,
il
presidente. Perché questa Champions vale troppo. Tornando indietro
al 2 agosto del 2015, in quella che fu la prima uscita internazionale
del Napoli di Sarri: contro il Nizza, all’Allianz Riviera. Lì,
dove il Napoli sbarcherà il
22 agosto per il ritorno. Prima l’andata al San Paolo, il 16: con
un caldo asfissiante e i botteghini pieni.
Perché
il Napoli crede in sé. Sogna con un ego sempre più forte, un
sentimento che nessuno potrà spegnere.