Una svolta sostanziale nell’alveo della Giustizia Sportiva. Nella giornata di ieri, infatti, il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto-legge con il quale – de facto – gli organi Endofederali (alias quelli previsti dalla Giustizia Sportiva) sono stati esautorati delle loro competenze in materia di ‘provvedimenti di ammissione ed esclusione da competizioni professionistiche delle società o associazioni sportive professionistiche’, salvo certuni casi di pronta e certa determinazione temporale. In luogo degli organi di Giustizia Sportiva subentra, dunque, il TAR del Lazio chiamato a dirimere in via esclusiva le controversie relative a tutto ciò che inerisce la composizione dei campionati professionistici.
L’intervento forte del Governo si, è dunque, materiato. Fortemente auspicato dalle cinque società (Siena, Pro Vercelli, Ternana, Novara e Catania) in lizza per i ripescaggi in Serie B, al termine di un’estate surreale. Tra ricorsi, contro-ricorsi e una situazione che – al 5 di ottobre – non ha ancora assunto una veste definitiva. Anzi, il decreto-legge approvato ieri, applicandosi anche ai procedimenti e alle controversie in essere, apre scenari totalmente nuovi. Abbiamo, pertanto, fatto il punto della situazione con l’Avvocato Cesare Di Cintio, decano nell’ambito del diritto sportivo nonché deus ex machina per il ripristino del format a 22 in Serie B.
“Questo provvedimento governativo – spiega Di Cintio ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com – ha sancito il fallimento conclamato della Giustizia Sportiva. Ed il problema non sono le norme, in sé estremamente chiare e cristalline, ma l’interpretazione che ne è stata data totalmente configgente con la ratio delle stesse. Ad esempio, il procedimento accelerato tanto acclamato esisteva già, era semplicemente da esperirsi presso il Collegio di Garanzia del CONI, dotato come ben si legge in un atto normativo di ‘competenza esclusiva per l’iscrizione ai campionati professionistici’. Tale normativa, oltretutto, era ben chiara alla FIGC quando aveva eccepito la non competenza del Tribunale Federale Nazionale per il ricorso del Catania, salvo poi dire l’esatto contrario presso il TAR. Che, chiaramente, avrebbe dovuto mandarci al Collegio di Garanzia e non al TFN. E, allo stesso tempo, lo stesso 11 settembre il Collegio di Garanzia avrebbe dovuto giudicare i ricorsi in quanto non sussisteva nessun carattere di inammissibilità, essendo esso stesso l’organo espressamente deputato a dirimere questo tipo di controversie. Le norme ci sono e sono chiare, basterebbe soltanto applicarle per quello che sono…”.
A questo punto, dunque, quali possono essere gli scenari? In ogni caso un provvedimento pro revisione del format – in termini pratici – non cozzerebbe con una sua attuazione concreta, dovendo ancora decorrere del tempo ed essendo i campionati già decisamente avviati? “Sicuramente il decreto-legge di ieri ha aperto nuovi, importanti scenari. Ha rimesso la palla al centro di una partita che sembrava volgere al termine. Merito delle società che non hanno mollato di un centimetro e per ben due volte hanno sollecitato l’intervento di Giorgetti, scrivendo anche al Presidente della Repubblica Mattarella. Ora la palla passa in via definitiva alla Giustizia Amministrativa, la quale dovrà necessariamente pronunciarsi sul merito di questi ricorsi. ‘Queste società hanno diritto o non hanno diritto di essere ripescate?’. Ove verrà riconosciuta la non legittimità dei provvedimenti del Commissario Straordinario in ordine alla revisione del format e – parimenti – verrà riconosciuto diritto siffatto alle società, queste disputeranno la Serie B. Come, quando e dove ce lo dirà, eventualmente la Lega B insieme alla FIGC, che modificheranno il calendario e inseriranno le società aventi diritto”. Ma a questo punto si potrà parlare anche, “semplicemente” di riparazione del danno in via – soltanto – risarcitoria? “Assolutamente no, perché la controversia ha ad oggetto ‘l’iscrizione ai campionati’ non il risarcimento dei danni. Motivo per il quale se ne viene riconosciuto il diritto, queste società disputeranno la Serie B e non c’è altra via”.
Quanto a tempistiche entro quanto si potrà avere una statuizione definitiva? “Intanto ora bisogna aspettare che il decreto-legge venga pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale affinché possa produrre i suoi effetti. Credo che entro la terza decade di ottobre, quindi all’incirca intorno al 23, saranno fissate le udienze”.
Meno di un mese, ma i campionati vanno avanti. Le società interessate chiederanno un nuovo stop alle partite? “Siamo in fase di valutazione, ma penso sia giusto chiedere una sospensiva. Si richiederebbe semplicemente il medesimo trattamento garantito alla Virtus Entella. Non a partire da questa domenica, tuttavia, perché non ci sono i tempi tecnici, non essendo ancora pubblicato il decreto”.
In sede conclusiva: l’intervento forte del Governo può davvero aprire le porte alla revisione del format della Serie B? “Io penso e mi auguro di sì, i diritti vantati dalle società interessate debbono essere riconosciuti, il format deve essere a 22. Le norme parlano chiaro – ripeto – basterebbe semplicemente applicarle…”.