Zdenek Zeman ha allenato Francesco
Totti per la prima volta nel 1997. Venti anni fa. Quando il primo ancora poteva fumare a bordo campo
e il secondo aveva poco più di 20 anni. Tanto è cambiato da allora, non il loro legame. Un rapporto
di stima reciproca tra i due iniziato proprio in quel primo biennio ‘zemaniano’
alla Roma. Zeman poi nella capitale, sempre sponda giallorossa, è tornato nella
stagione 2012/2013. Totti, neanche a dirlo, non se n’è mai andato. Ma la loro
amicizia, anche se lontani, è proseguita. Anche a suon di dichiarazioni. E basta
chiedere a Zeman chi sia il calciatore più forte che abbia mai allenato: “La
risposta è facile, Totti”. Tanto sicuro nell'affermarlo quanto sofferente, tempo fa, nel
vederlo lontano dal campo: “Spiace vedere il capitano infreddolito in panchina…”.
Attestati di stima, tanti, fino a dirsi “malato di Totti” sempre calcisticamente parlando.
Tanto tempo è trascorso da quella prima Roma zemaniana del biennio ’97/'99, poco è cambiato tra loro. Totti ha spento 40 candeline ma è sempre alla Roma, Zeman non può più fumare a bordo campo ma intanto è tornato a Pescara. E si avvia a tagliare il traguardo delle 1000 panchine, domani a Marassi contro la Samp. Una pietra miliare della sua carriera da allenatore, iniziata alla fine degli anni '60. Proprio oggi, alla vigilia della millesima panchina di Zeman, il capitano giallorosso, attraverso i suoi profili ufficiali, ha mandato così i suoi auguri al boemo: “Mister, mi hai fatto allenare nei modi più strani! Grande stima e riconoscenza per te! Auguri per le tue mille panchine!”. Traguardo raggiunto, ma per Zeman non c’è dubbio: “Mille? Non le ho contate, però vi credo. Ma per me è sempre come se fosse la prima”.