Per Sportiello potrebbero essere le ultime partire con la maglia dell'Atalanta. Il portierino lombardo interessa a molte "big" della serie A e dopo la Roma si fa avanti anche il Napoli. Nonostante l'età Sportiello ha già alle spalle una discreta "gavetta". "Il più alto va in porta, e da bambino ero il più alto" - si legge nelle pagine de La Gazzetta dello Sport - "Ma io sono nato portiere, amavo saltare e tuffarmi. Carriera? Ancora devo iniziarla, è il secondo anno che gioco in A. Certo, non pensavo in così poco di arrivare a questi livelli. Serie D? Una scelta mia, e penso sia stata la più giusta. Nelle giovanili non hai l’assillo dei tre punti, alla società non interessa se vinci o perdi. In D invece ti trovi subito con gente adulta, che gioca per lavoro e ci mantiene la famiglia. È più dura, ti svegli prima". Sportiello individua la dote da affinare: "Devo migliorare sui rigori, diceva. Ero sempre lì a dirmi: 'Cavolo, non ne prendo uno'. O meglio, a Poggibonsi uno lo parai, ma sulla ribattuta mi fecero gol. A Carpi zero, e me ne tiravano tanti. Nelle serie inferiori c’è gente che i rigori li calcia da maestro, ti guardano fino all’ultimo e te la mettono dove vogliono. In A ne ho visti meno così".
Prossimo avversario? Il più forte: "Non credo che Higuain pensi a me, magari non sa neanche chi sono. Io li affronto tutti come se fossero Higuain, sempre al 100%. Può fare gol chiunque. Napoli? So della stima di Giuntoli e la cosa è reciproca. Non so se sarò un osservato speciale, io penso a giocare e non ho paura un giorno di difendere i pali di una grande. Il posto non è sicuro da nessuna parte, te lo devi guadagnare. E anche se parti titolare e poi fai degli errori, non giochi più. Fa parte del mio lavoro". Stagione dell'Atalanta? "Penso che abbiamo reso al 50%. Abbiamo raggiunto l’obiettivo, ma con questa squadra potevamo fare meglio. Mai la fortuna dalla nostra, mai una di quelle partite che "rubi”, che uno si tira addosso e la palla entra: niente, sempre fatica. Ma nelle ultime gare, quelle in cui servivano uomini in campo, abbiamo dimostrato di esserlo. Il Sassuolo ha 11 punti più di noi, che siamo stati quasi tre mesi senza vincere. Più continuità in quel periodo, e magari eravamo lì a giocarcela".
Lotta salvezza? Tra Palermo, Frosinone e Carpi c'è una favorita: "Spero che si salvino gli emiliani. Sono sincero: non avrei mai detto che sarebbero arrivati in A. Ma se la sono guadagnata e stanno meritando anche di restare qui. Chi suggerire delle serie minori? Emilio Dierna, difensore. Ora è alla Viterbese, però può giocare ben più in alto. Ha quasi 30 anni, ma anche tutto per farcela. Dall'Atalanta, invece, prenderei Radunovic, l’altro portiere. Forte, gran fisico, intenso, concentrato. Un altro Sportiello? No, ognuno è fatto a modo suo. Ma io sono venuto dopo Consigli, e lui un giorno può venire dopo di me". Obiettivi? "Finire bene il campionato, e poi l’Europeo. Ricordo quello del 2012, lo vedevo a Riccione con un amico in un bar... Se Conte chiama, vado al volo, per qualsiasi cosa (ride). È un orgoglio enorme vestire i colori della tua nazione, già solo essere citato tra i papabili è un onore. E poi l’Italia per me arriverà fino in fondo. È ben guidata, ha perso pezzi importanti come Marchisio, ma ha anche gli uomini giusti per rimpiazzarli".
Sportiello da un suo giudizio anche su Donnarumma: "Ha avuto un club bravo a crederci e lui altrettanto a cogliere l’opportunità. È la via giusta".