"A Bergamo sta succedendo qualcosa di inimmaginabile...". Il presidente Percassi si gode il momento d'oro della sua Atalanta, quarta a tre punti dal terzo posto che vale l'accesso in Champions. Per trovare una "dea" così bisogna tornare indietro alla fine degli anni '80, alla grande Atalanta di Mondonico. Per i bergamaschi c'è sempre stato un filo conduttore:
"Storicamente, la linfa vitale dell’Atalanta è sempre stata il suo settore giovanile" - dichiara Percassi durante un'intervista concessa la Corriere dello Sport - "Quasi trent’anni fa, quando acquistai la società per la prima volta, la priorità fu prendere Favini, un fenomenale scopritore di talenti. Oggi Mino ha 80 anni, ha lavorato nell’Atalanta per quasi 25, continua a fare il consulente per il Como ed è sempre nei nostri cuori perché Zingonia è casa sua. Quando sono ritornato al vertice del club, la prima cosa che ho rifatto è stata riconfermare Favini. E agire di conseguenza. In sei anni abbiamo investito 35 milioni di euro nel vivaio e nel centro sportivo di Zingonia. Siamo stati ripagati, ma continueremo lungo questa strada. Anche perché abbiamo Gasperini: l’allenatore giusto al momento giusto nel posto giusto. Lui è il vero mago dei giovani. Sebbene, quando mi hanno detto quale formazione avrebbe mandato in campo contro il Napoli, con Caldara, Conti, Gagliardini e Petagna titolari, mi fossi chiesto: ma è diventato matto? Grandissimo Gasp! E grandissimo il suo coraggio".
Mattia Caldara è solo l'ultimo dei "gioiellini" made in Bergamo: "Questo ragazzo ha fatto un salto di qualità incredibile. Ha soltanto 22 anni. E’ andato a segno già due volte e guardi che è soltanto all’inizio di una carriera molto, molto promettente. Gomez piace alla Roma? Lo so bene e l’interessamento di una società così importante ci fa piacere. Ma Gomez non si tocca. E’ un giocatore fondamentale dell’Atalanta. Gagliardini? Stiamo parlando di un giocatore che non finisce di stupirci e non potete immaginare la sua soddisfazione e la nostra felicità quando Ventura l’ha chiamato in Nazionale. Gagliardini, in assoluto, è il giovane che ha maggiormente stupito tutti. Sapevamo fosse forte, non pensavamo potesse arrivare in Nazionale in così breve tempo. Le esperienze di Cesena, Spezia e Vicenza lo hanno temprato, soprattutto per via degli infortuni che ne avevano condizionato il rendimento. Ma, appena messo piede in ritiro a Rovetta, l’estate scorsa, Gasperini ha puntato su di lui e, ancora una volta, ci ha preso".
Le cessioni estive hanno portato a dure critiche, zittite dai risultati: "Conosco troppo bene la caducità delle cose del calcio: oggi siamo fenomeni perché l’Atalanta va a mille ed è quarta in classifica, nel gennaio scorso e dopo la campagna acquisti e cessioni estiva, in molti ce ne hanno dette di tutti i colori per Maxi Moralez che aveva chiesto di essere ceduto al Leon perché i messicani gli garantivano un ingaggio irrinunciabile; per De Roon, il quale al Middlesbrough guadagna ciò che non avrebbe mai guadagnato a Bergamo. E potrei continuare. Ma noi preferiamo parlare con i fatti. E’ questo lo stile Atalanta la cui grande forza sono i suoi tifosi. A Bergamo si dice: vado all’Atalanta. E si dice tutto".
Europa? Piedi per terra, ma sognare non è vietato... : "I tifosi aspirano all’Europa: convido il loro entusiasmo e la loro passione. Quando si vede l’Atalanta giocare come ha giocato a Reggio Emilia contro il Sassuolo, una signora squadra, come si fa a non sognare? Ma, per noi, il primo obiettivo è e rimane la salvezza, da conquistare in tempi stretti. Poi si vedrà. In gennaio ci sarà l’asta per lo stadio. Puntiamo ad acquistarlo e a ristrutturarlo. Il progetto è pronto da un anno. L’importante è che questa Atalanta continui a fare così bene, a divertire il pubblico, a trasmettere gioia a chi la segue. Mi è piaciuta molto una frase di Gasperini dopo la vittoria sull’Inter: vogliamo rendervi felici. Ecco, questo è il calcio come l’intendiamo noi. Qui, a Bergamo, sta succedendo qualcosa d’inimmaginabile".