Atalanta quinta e a sei punti dal terzo posto: il sogno continua. La squadra di Gasperini non è calata in questo girone di ritorno e conferma la sua candidatura per un posto in Europa. Inutile parlare di salvezza, anche se il presidente Percassi ci prova:
"Europa? Solo dirlo porta sfortuna" - si legge nelle pagine de La Gazzetta dello Sport - "Lascio fare a Gasperini. Preferisco parlare di salvezza. Con 42 punti forse ci siamo. O no? (e ride...). Siamo lassù, con le grandi. Campionato straordinario, da brividi. Noi sopra il Milan e alla pari con l'Inter? Di notte mi sveglio all’improvviso, un pizzicotto sulla pancia e poi mi chiedo: “Sarà tutto vero?”. Poi per strada avverto l’entusiasmo dei tifosi e mi rendo conto che stiamo facendo qualcosa di meraviglioso. Gasperini ha avuto un coraggio incredibile, è stato un leone. Ha vinto a Pescara col Crotone e col Napoli è girata la stagione. Alla vigilia del Napoli seguo a Zingonia la rifinitura e vedo Conti, Caldara, Gagliardini e Petagna nella squadra titolare. A fine seduta chiedo: “Mister ma sono solo prove?”. E lui: “No, giocheremo così”. Una notte terribile, non ci dormo sopra. La domenica più passano i minuti e più mettiamo in difficoltà il Napoli, allora guardo mio figlio Luca e gli dico: “Ma che partita stiamo facendo?” ".
Tanti complimenti a Gasperson: "È l’uomo giusto al posto giusto. Ci ha stravolto i piani, ha cambiato la storia, ci ha rivoluzionato la vita calcistica, proiettando già l’Atalanta nel futuro. Prima di lui eravamo un mix di fisicità e giocatori esperti e tutto era mirato alla salvezza, ora la prospettiva è cambiata. Preziosi me l’ha suggerito... in cambio di una cena che ho pagato io: è stato un buon investimento. Ho letto di interessamenti nei suoi confronti (la Roma) però, a parte un contratto fino al 2018 con opzione, tra noi c’è un rapporto straordinario e non lo vedo lontano da qui. Anzi, me lo tengo stretto. Ha lanciato giovani e altri debutteranno in prima squadra: avete visto Bastoni, Latte e Melegoni? Sono fortissimi. Salvezza? Con 42 punti dovremmo averla centrata... (ride). E questo è il nostro scudetto. Ora inizia il bello. Non mi sentirà mai pronunciare la parola “Europa” ma siamo consapevoli che stiamo facendo un torneo inaspettato, strepitoso. Merito anche della Triade: mio figlio Luca, Sartori e Gasperini. Squadra vincente non si tocca".
Capitolo stadio : "Aspettiamo il bando di gara: se ci saranno le condizioni parteciperemo, del resto nel restyling abbiamo già investito oltre 5 milioni. Forse ci vorrà ancora qualche mese per la gara, è chiaro che i lavori inizieranno nel 2018. L’Europa a Modena o Reggio Emilia? Per ora non ci siamo posti il problema". Il mercato ha portato una grossa plusvalenza: "Luca e Sartori hanno lavorato benissimo. Le vendite non produrranno i loro effetti nell’immediato ma negli esercizi successivi e anche il nostro è stato un mercato già proiettato nel futuro. L’operazione Caldara è stata conveniente per tutti: starà ancora un anno con noi, maturerà e sarà pronto per la Juve. Intanto già contro Belotti e Borriello l’ho visto fisicamente pronto, deciso. Cedere Gagliardini credo che sia stato doveroso: a certe cifre un club come l’Atalanta non può dire no e l’Inter ha preso il miglior centrocampista italiano dei prossimi dieci anni. Peraltro l’affare Gagliardini, chiuso da Luca con Steven Zhang, darà vita a una collaborazione extracalcistica in Cina con Suning".
Percassi parla anche della chiamata di Berlusconi: "Mi aveva chiesto di tenere bloccati sia Caldara sia Gagliardini. Io gli ho detto: “Sì, ma fai in fretta”. Poi però quando si è reso conto di non poter chiudere l’operazione si è fatto da parte. Kessie? È un gran giocatore, piace a tanti: per ora ce lo godiamo... Gomez? È straordinario. Ha avuto offerte ma abbiamo detto subito no. Avevo promesso a Gasperini che non lo avremmo ceduto e poi... a Bergamo è un idolo: al nostro store c’erano 100 metri di coda per lui, il centro città bloccato, mai vista una cosa simile. Anche lui lo vedo bene a lungo con noi. Entrate? Gasperini domenica era molto contento di Cristante: saprà rilanciarlo, lui può essere il nuovo Gagliardini. Carnesecchi è del 2000: lui e suo papà a Zingonia erano emozionati e felici perché questa è un’isola magica".
Sullo stage della Nazionale con 7 atalantini: "Emozionante, c’era anche Grassi che per me è un giocatore importante. Petagna presto sarà azzurro in pianta stabile: segnerà tanto e già ora fa un lavoro incredibile per una punta. Non ce ne sono tanti come lui. Ammetto che lo scorso anno lo avevo visto con l’Ascoli e preoccupatissimo avevo chiamato Sartori: “Giovanni, ma chi abbiamo preso?”. Ma già a Rovetta, in ritiro, dopo pochi allenamenti ho capito di avere in casa uno forte. Ogni anno a bilancio mettiamo oltre 5 milioni per il settore giovanile, ma intendiamo raggruppare tutte le attività in una sorta di Accademia. A Zingonia faremo un investimento complessivo di 8 milioni in due anni: costruiremo un’altra palazzina con spogliatoi e palestra e gli uffici del settore, verrà migliorata anche la Casa del Giovane dove i ragazzi possono proseguire gli studi".
Ultime curiosità: "Io sono cresciuto a Clusone, un piccolo paesino, e come mio figlio Luca ho avuto la fortuna di fare tutta la trafila nell’Atalanta. Maschio era il mio idolo. E poi nella mia breve carriera ho avuto la possibilità di marcare Rivera, Riva, Altafini. Uno come me gli avrebbe fatto comodo a Gasperini: ero aggressivo, determinato, avevo fame. E, come lui, mi piaceva attaccare".