A tutto Papu. Come la sua Atalanta, che si accende con le accelerazioni di Alejandro Gomez. L’argentino è stato intervistato durante Calciomercato – L’Originale, mentre si trovava in vacanza ad Ibiza, da Sky Sport.
Sulle voci di mercato delle ultime stagioni: “È vero che negli ultimi due anni sono stato vicino alla Lazio per così dire, sapevo dell'interesse attraverso il mio agente, ma sono sempre stato molto chiaro. Quando siamo andati in Europa League volevo giocarla con l'Atalanta, nella seconda stagione la giocava anche la Lazio ma volevo una squadra da Champions. Nel terzo anno c'è stata un'offerta molto grossa dall'Arabia, ma con la mia famiglia ho deciso che era ancora il momento e per fortuna, perché poi è arrivata la Champions”.
Sul lavoro di Gasperini: “Prima di tutto è una mentalità che trasmette. Prima l'Atalanta era un'isola felice ma non andava oltre, con il suo arrivo ha portato questa mentalità vincente, ora su ogni campo dove andiamo vogliamo vincere e non ci accontentiamo del pareggio. Poi ha un suo gioco, lui è un insegnante di calcio. Infine lavoriamo molto in settimana e raccogliamo poi i frutti la domenica. Facciamo allenamenti misti, cominciamo col pallone e finiamo con qualche lavoro a secco, o facciamo un 7 contro 7 a tutto campo che è devastante”.
Sul rapporto con Petagna: “Se devo essere sincero, mi è mancato molto perché è un fratello, però sono felice per lui. Penso che abbia sofferto molto le critiche perché non segnava, poi è andato alla Spal e ha fatto 16 gol ed è stato importante per lui. Ora siamo in tanti, c'è anche Muriel e magari mi fa fuori (ride, ndr)”.
Sul ritorno di Buffon: “Chi non è un suo fan? Lui è una leggenda del calcio italiano e mondiale, da bambino guardavo lui, Del Piero e Totti”.