Uno splendido primo tempo, nonostante una formazione nella quale mancavano molti titolari, un secondo tempo più di sofferenza anche grazie al ritorno della Roma: l'Atalanta esce dall'Olimpico con un punto, ma anche con tante certezze in vista del ritorno di Europa League contro il Copenaghen. Gian Piero Gasperini ha commentato così il match ai microfoni di Sky Sport: "Alla fine portiamo a casa un 3-3 che ci lascia un po' di amaro. Abbiamo avuto la concreta possibilità di vincere, ci siamo andati molto vicino. Cosa ci è mancato? Siamo stati molto bravi in tutte le situazioni, ci è mancato un po' di rodaggio dietro, abbiamo aperto dei buchi centralmente dietro al gol di Florenzi che ha ridato speranze alla Roma, che comunque mette dentro giocatori importanti. Nel finale avevamo gli spazi per tornare a vincere la partita e forse se avessi avuto ancora un cambio in attacco l'avremmo fatto. Rimpianto per essermi giocato i cambi? No, perché erano una necessità, avevo bisogno di De Roon per la sua grande fisicità da opporre a Nzonzi e in generale di risistemare centrocampo e difesa".
La testa adesso è all'impegno in Danimarca: "Per me e per noi è fondamentale andare in Europa, per la nostra gente. Farei qualunque cosa per qualificarmi, è un traguardo importantissimo, la cosa a cui tengo di più". Infine, Gasperini risponde anche ad una domanda su quanto il suo calcio sia applicabile in una grande squadra: "Non so se mi sono evoluto, l'idea di calcio è sempre quella, però cambiamo noi con le nostre esperienze e anche gli avversari. Negli anni tatticamente e per modo di giocare ci sono squadre diverse,quindi si fanno anche degli accorgimenti e cambiamenti. Devo dire che ho avuto la fortuna di allenare grandissimi giocatori, è vero che non ho mai allenato un grande club, perché l'Inter in quel momento non valeva le grandi squadre".