Voleva godersi un anno di relax Gian Piero Gasperini, ma il fascino del progetto dell'Atalanta lo ha stregato: dietrofont immediato. E' stato impossibile dire di no a Percassi, come ha dichiarato lo stesso allenatore piemontese nel corso di un'intervista concessa al Corriere dello Sport:
"Pensavo di stare fermo un anno. Tra Europei e Coppa America avevo previsto un’abbuffata di partite in tv e invece... Con il Genoa era giusto salutarsi: il percorso assieme a Preziosi si era concluso. Ci siamo lasciati bene ma non aver potuto giocare l’Europa League dopo averla conquistata sul campo è una ferita aperta: 59 punti, in Europa davanti all’Inter, non potevo pretendere di più... Fu un peccato mortale. Ora però sono concentrato su un nuovo progetto: Percassi mi conquistato con l’entusiasmo e la volontà di fare qualcosa di importante".
A che punto sono i lavori? "La gara con la Lazio va giocata come fosse la 38a e non la prima. A Genova ero riuscito a cambiare prospettiva: pure con le grandi si partiva sempre per vincere. Con la Lazio capirò a che punto siamo col progetto, con le mie idee di gioco. Per assimilare certi concetti serve molto tempo e solo il portiere, inteso come ruolo, potrebbe adattarsi più in fretta. Inter? Fu bocciata l’idea di Gasperini, la squadra era nella fase discendente però essendo stato mandato via dopo sole tre partite credo di aver inciso poco in negativo: lì non fu accettata nè la proposta di gioco nè un metodo di allenamento che comportava un lavoro intenso e nuovo".
Prime impressioni sul "mondo" Atalanta: "Il centro di Zingonia è bellissimo ma pochi lo conoscono davvero e andrebbe visitato. A Ventura ho detto di portare la Nazionale ad allenarsi qui. La proprietà ha investito molto sulle strutture e il settore giovanile dà risultati. L’approdo dei giovani in prima squadra va anticipato. Aspettatevi sorprese dai ‘99... Kessie fisicamente è già giocatore da fascia alta ma ne riparliamo tra due settimane. Latte Lath è l’esempio di come l’Atalanta costruisca il futuro in casa. Per il tipo di mercato fatto finora puntiamo a consolidarci, a una salvezza che va ottenuta giocando bene e divertendo, poi pensare al salto di qualità sarà inevitabile: qui c’è tutto per crescere e puntare ad altri traguardi".
Gomez, Sportiello e Pinilla: quale sarà il loro futuro? "Sono punti fermi. Le trattative condizionano ma per me un giocatore deve lasciare l’Atalanta solo per un grandissimo club e se avrà un ruolo primario. Altrimenti è giusto restare qui perché l’Atalanta non è un trampolino di lancio ma una prestigiosa piattaforma, è già qualcosa di consolidato. Comunque con Pinilla io non ho problemi. Futuro? Con l’Atalanta mi gioco molto, ho una grande chance. Quanto accaduto all’Inter mi ha impedito di avere altre possibilità ad altissimi livelli. Voglio posizionare il club in alto: provare a centrare l’Europa in due anni divertendo e offrendo un bello spettacolo".
Previsioni sulla prossima serie A: "La Juve vincente: ha indebolito Napoli e Roma prendendo Higuain e Pjanic. All’estero invece c’è più qualità di gioco. Nella fascia media sarà una battaglia durissima: il Torino ha fatto qualcosa in più ma tutte si sono rinforzate, poi delle neo promosse almeno una si salva e ci sarà da sudare. Europeo? L’Italia ha dimostrato di essere una squadra, le altre delle selezioni. Eravamo i più organizzati. Ma la formula allargata ha portato a troppe gare inutili e di basso livello. Bisogna migliorare lo spettacolo: anche giocare in 10 può essere un’idea. Negli allenamenti ho introdotto esercizi che si rifanno al rugby a 7 ma con 30” per il punto, altrimenti è solo un noioso possesso palla".