“L’Atlanta fa paura? Non parlerei di paura perché nel calcio la paura non esiste”. Umiltà ma anche consapevolezza della propria forza. Non si nasconde, Gasperini. Ai microfoni del Corriere dello Sport, l’allenatore della Dea si è già proiettato al big match di domani contro il Napoli: “Siccome contro di noi il Napoli recentemente ha faticato, metterà in campo un’attenzione e una concentrazione maggiori rispetto al solito. Io la loro bestia nera? Un po’ sì. Delle partite con il Napoli ho buoni ricordi”. Con Sarri, poi, un aspetto in comune: “Entrambi veniamo dalla gavetta. Quello che abbiamo fatto è frutto del lavoro e dei sacrifici fatti. Non siamo passati da scorciatoie né abbiamo ricevuto regali". Ma questo Napoli può vincere lo scudetto? Gasperini risponde così: “Sarà un testa a testa fino alla fine con la Juventus che ha una squadra… di macchine, di gente che non molla mai”.
Dal presente al passato, quando, qualche anno fa, fu vicino proprio alla panchina del Napoli: “Sì, nel 2011 prima di firmare per l’Inter ho incontrato nei suoi uffici a Roma De Laurentiis”. Poi non se ne fece nulla. E chissà cosa succederebbe ora se a bussare fosse, invece, la Nazionale italiana: “Cosa farei se a giugno mi chiedessero di allenare la Nazionale? Ci deve essere qualcosa di concreto, impossibile ragione in base a semplici ipotesi”. Quel che è certo, è che a gennaio l’Atalanta non stravolgerà la rosa in fase di calciomercato: “Non andrà via nessun giocatore chiave”. Prima dei saluti tanti complimenti a Caldara – “E’ un giocatore maturo e forte, un potenziale leader futuro” -, Cristante – “assomiglia a Khedira” – e… Conti, Gagliardini e Kessie: “Restano forti anche senza di me!”.
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