Prima stagione in Italia più che positiva per Marten De Roon. Il centrocampista olandese dell'Atalanta ha impressionato tutti gli addetti ai lavori, tanto da entrare nel taccuino di molti direttori sportivi. Il Napoli lo ha messo nella lista della spesa: "Sì, è bello sapere che il mio lavoro è apprezzato, ma io non ho parlato con nessuno del Napoli" - si legge nelle pagine del Corriere dello Sport - "Di questo interessamento ho letto sui giornali e mi hanno informato gli amici via sms. Crescere professionalmente è quello a cui tutti i calciatori aspirano e il Napoli è una grande società che sta lottando per lo scudetto con la Juventus. Io però all’Atalanta sto bene e so di avere tante cose da imparare. Qui a Bergamo posso farlo più in fretta perché questo è il club giusto per me. Sono convinto che la soluzione migliore sia rimanere un’altra stagione. Queste decisioni spettano alla società. Io devo solo far bene in campo. Il Napoli è forte e ha il miglior giocatore del campionato, Higuain. Anche in mezzo al campo, però, non scherza: Allan, Jorginho e poi Hamsik, una leggenda... Da qualche settimana c’è anche il mio amico Alberto Grassi con cui mi sono trovato bene a Bergamo".
La valutazione di mercato di De Roon è adesso circa 10 volte superiore rispetto alla scorsa estate: "Un po’ strano. Quando sono arrivato a Bergamo dall’Heerenveen la notizia è stata data in poche righe, quasi è passata inosservata perché nessuno mi conosceva. Otto mesi più tardi, invece, è cambiato tutto e sento più attenzione e considerazione intorno a me. La mia stagione la reputo positiva anche se poteva essere migliore. Fino a dicembre eravamo tra le prime 6-7 in classifica e c’era più felicità rispetto a ora che siamo costretti a lottare per salvarci". Differenze tra calcio italiano e olandese? "In Serie A la tattica è fondamentale: da voi prima di tutto vengono l’attenzione difensiva e il non concedere spazi agli avversari, poi la fase offensiva e il giocare bene. Prima conta vincere, poi il calcio-spettacolo, mentre in Olanda se vinci e giochi male la gente non è contenta e magari ti fischia. All’inizio ho avuto qualche difficoltà. Le prime tre settimane in ritiro non parlavo neppure una parola di italiano e non capivo niente. Kurtic e Boakye mi hanno aiutato e in campo guardavo quello che facevano Cigarini e Migliaccio: non li copiavo perché ho il mio stile, ma cercavo di non sbagliare i movimenti".
Il prossimo avversario è il Milan, al quale l'Atalanta diede una lezione di calcio all'andata: "A San Siro noi stavamo molto bene, mentre loro avevano dei problemi perché avevano cambiato molto. Donnarumma fu decisivo con alcune parate. Mi ricordo che Berlusconi venne nel nostro spogliatoio a farci i complimenti. Una frase del tipo: 'Avreste meritato di vincere perché avete giocato meglio del Milan'. Rimasi stupito anche perché fino a quel momento lo avevo visto solo sui giornali o in tv. Quando iniziò a parlare calò il silenzio e fu molto carino. Tornando a casa raccontai a mio padre e alla mia fidanzata l’accaduto e loro quasi non ci credevano. Io il nuovo Van Bommel? La posizione in campo è la stessa, ma per il momento è impossibile fare confronti. Se a fine carriera avrò giocato in grandi squadre come è successo a lui e magari avrò vinto gli stessi trofei, sarò contento. E’ stato uno dei migliori centrocampisti degli ultimi 10-15 anni. Van Basten? E' Uno che ama il calcio e lo dimostra sul campo. Dice ai suoi giocatori che la cosa fondamentale è divertirsi in campo e lascia parecchia libertà soprattutto agli attaccanti".
Capitolo Nazionale. Per De Roon sarebbe un sogno: "Il fatto che Blind recentemente abbia detto che mi segue è già un’enorme soddisfazione, ma spero prima o poi di avere la possibilità di giocare per l’Olanda. E’ il sogno che mi porto dentro fin da bambino. Cruijff? E’ stato un momento triste non solo per me, ma per tutto il mondo del calcio. Non l’ho mai visto giocare, ma ho sentito tante storie su di lui e visto molti suoi video. Era un grande e quando muore una leggenda non puoi che rimanere male. Al calcio mancherà".